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Recensione: "LA LEGGENDA DI GHELBES TAL" di Virginia Parisi.

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Genere:Fantasy epico
Editore:
Spinnaker
Pagine:
382
Prezzo:€ 12,90
Uscita:
19 maggio 2014









Sinossi:
Anno 1454. Era del Sole Bianco. Terre Note. Dormiente, come un guerriero sconfitto in battaglia ma ancora vigile e in grado di riprendere le forze, il potere oscuro dei Negromanti è in attesa che il tempo generi un prescelto. Uno spirito nefasto capace di richiamare le anime dei Grausam dagli Inferi, di armare in segreto uomini e demoni e infrangere la pace stipulata coi Seher, stirpe di Veggenti e guerrieri straordinari. E così è avvenuto.  Akron di Erden, Principe del Nord, è cresciuto in mezzo ai Grausam e con loro ha appreso l’arte della guerra, dell’omicidio, della vendetta, della violenza, dei sacrifici propiziatori. Sebbene le sue sembianze siano quelle di un giovane uomo, la sua anima nera è incatenata in un antro oscuro insieme alle bestie infernali che comanda e ne condivide l’orribile fato. Egli è destinato a regnare su tutte le Terre Note.  E così, duecento anni dopo la fine della Prima Grande Guerra per il Dominio delle Terre Note, alla testa dei Grausam, si spinge oltre i confini a ovest, invadendo Einor e la città di Weibe Dunen. La dinastia dei Langlebig viene sterminata, eccezione fatta per l’ultima discendente, Airyn, principessa del Regno dell’Ovest. L’antica profezia, che promette alla progenie dei Mahdir e dei Langlebig la corona di Ghelbes Tal, antico e potente Regno oltre mare sta percompiersi.
Ayrin ferita gravemente e fatta prigioniera, viene condotta nell’accampamento nemico e qui, depredata dell’Unicorno e della mitica spada del padre, si ritrova al polso un bracciale Hilerm, antico amuleto, promessa incancellabile di legame eterno. Impossibile sfilarlo, separarsene o distruggerlo. Indossarlo significa suggellare un contratto indelebile: unirsi al Principe del Nord, colui che ha distrutto Einor e assassinato la sua famiglia.
La minaccia di una nuova guerra non è solo un presagio nella notte più fonda ma una realtà peggiore di qualsiasi incubo. Tornare a combattere per ripristinare l’equilibrio di una pace fittizia e precaria, non sarà sufficiente giacché il potere dei Mahdir, progenie dei Negromanti, si è fatto ancora più crudele e terribile. Per contrastarlo non è necessario solo raccogliere gli uomini migliori ed esortarli a credere nel proprio coraggio. I sopravvissuti e coloro che si uniranno a loro, dovranno sfuggire ai disegni del destino e alle parole di un’antica profezia. E mostrarsi così arditi da poter scegliere da che parte stare e cosa essere.




L'autrice:

 Virginia Parisi, siciliana di nascita e piemontese di adozione, è fotografa, autrice e mamma. Crede che scrivere sia un dono, un richiamo, un modo di "vedere" e raccontare la realtà. Esordisce con “Animi Fortitudo”: romance storico ambientato durante le crociate. Prosegue con il romanzo storico “La fiamma della speranza”, il giallo storico “L’ottava pergamena”, e la commedia romantica “Al centro del dipinto”. “La leggenda di Ghelbes Tal” è il suo primo fantasy. Ha aperto con due amiche il forum "Le nostre storie".
 








RECENSIONE A CURA DI VALENTINA GREGORI:
In questo romanzo l’eterna lotta tra Bene e Male conserva il gusto tradizionale: schieramenti opposti si scontrano senza pietà, guidati dalla “magia nera o bianca” e da sovrani integerrimi o perfidi. Al centro della vicenda: un’antica profezia, che sancisce l’unione tra Bene e Male.
Spesso i personaggi richiamano la distinzione netta tra Bene e Male. Non lasciatevi fuorviare dall’apparente stereotipia di alcuni soggetti: le loro personalità sono coerenti con il contesto e con la fazione a cui appartengono. Del resto si tratta di fantasy dai connotati classici. Altri individui invece sono tratteggiati in maniera più sfaccettata.
Spiccano i protagonisti, soprattutto lui, e il percorso interiore difficile che intraprendono. Akron presenta un carattere complesso. Ne sono rimasta affascinata. Il Male è radicato in lui, pertanto è feroce e bastardo. Ma cela intensità e profondità, oltre a potenzialità che ho apprezzato, come fierezza, perspicacia e senso personale dell’onore. Gli calza l’etichetta “bello, dannato e tormentato”. 
Lei, Airyn, incarna la principessa “eroina”, acuta, determinata e orgogliosa. Solo un tipo come lei può contrastare, affascinare Akron e scalfirne “la corazza”.
Airyn e Akron, vittime di un destino già segnato, a cui sono costretti a cedere ma che li condurrà verso la verità, la consapevolezza di sé e del loro rapporto.
Il legame tra i due si evolve in modo naturale, evitando forzature.
Uno dei pregi del romanzo consiste nel finale: inaspettato e tale da rimanere sconvolti. Eppure appropriato. La trama incalzante propone colpi di scena, magia e potere, sentimenti, oltre a massacri, battaglie, duelli e sevizie, resi in modo realistico. Lo stile scorrevole e curato permette di immedesimarsi nelle sensazioni e nelle situazioni. Della sfera fantastica colpiscono le creature e la dimensione religiosa/divina inedite.
Entrare nell’ottica dell’universo proposto può creare un attimo di smarrimento perché il contesto è complesso, inoltre bisogna affrontare i toni “ampollosi” che lo introducono.
Una lettura avvincente, adatta a chi vuole approcciarsi al fantasy epico con un tocco di romance.










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