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Anteprima: "SERIE HARMONY HISTORY - DICEMBRE 2015".

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Una moglie per il Lord
di ANNIE BURROWS

Genere: Romanzo storico
Editore: HarperCollinsItalia
Collana:History - n. 535
Prezzo: € 3,50
Disp. in edicola: 16 dicembre 2015
Disp. sullo shop: 16 dicembre 2015








Sinossi:

Inghilterra, 1814 - L'affascinante Lord Havelock deve sposarsi per poter accogliere in casa propria la sorella e salvarla da un patrigno di dubbia moralità. Atterrito all'idea che le nozze si trasformino in una prigione dorata e che la sua sposa si riveli un'arpia, il visconte comincia a cercare la moglie ideale stilando un elenco di qualità indispensabili. Mary Carpenter, conosciuta a un ballo, sembra avere tutti i requisiti necessari ed è lì che cade la sua scelta. Un matrimonio nato per caso, su basi aride e assolutamente calcolatorie e condizionato da un passato di sofferenza potrà trasformarsi in un'esperienza travolgente per entrambi?





Il segreto di Miss Bea
di CAROLE MORTIMER

Genere: Romanzo storico
Editore: HarperCollinsItalia
Collana:History - n. 536
Prezzo: € 3,50
Disp. in edicola: 16 dicembre 2015
Disp. sullo shop: 16 dicembre 2015









Sinossi:

Inghilterra, 1815 - Griffin Stone, decimo Duca di Rotherham, ha quasi calpestato con la sua carrozza in corsa la donna scarmigliata che gli ha attraversato la strada. Lui non ha tempo da perdere perché sta inseguendo alcuni traditori della Corona fuggiti dopo un complotto fallito, ma non può abbandonare una fanciulla in camicia da notte e priva di coscienza sul ciglio della strada. Decide di portarla a casa sua e scoprire la sua identità. La misteriosa bellezza priva di memoria risulta essere Lady Beatrix Stanton, la vera chiave di volta di tutta la fumosa faccenda di cui lui si sta occupando. Per salvarla Griffin deve trovare il bandolo di quell'intricata matassa sebbene, di fianco a Bea, mantenere la sua solita fredda lucidezza mentale è praticamente impossibile.





Anteprima: "LA FELICITÀ È UNA PAGINA BIANCA" di Elizabeth Egan.

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Quando la vita ti volta le spalle, c'è solo una cosa da fare: affidarti ai libri.

Perché a volte per ritrovare la felicità basta girare pagina.


Genere: Romanzo
Editore: Casa Editrice Nord
Pagine: 406
Prezzo:  € 9,99 (e-book)
Uscita:  25 febbraio 2016







Sinossi:

Quando qualcosa non va, Alice Pearse cerca rifugio nella lettura. È sempre stato così; fin dalla più tenera infanzia, per Alice i libri sono isole felici dove potersi rilassare, mondi in cui perdersi, tesori da amare. E, adesso che si è trovata all'improvviso con un marito disoccupato, tre bambini da mantenere e un mutuo da pagare, i libri sono diventati letteralmente la sua ancora di salvezza: è infatti grazie alla sua fama di book blogger che le viene offerto un impego da Scroll, una potente società che vuole lanciare una catena di caffè dove tutti gli amanti della lettura possono sprofondare nelle comode poltrone, consultare uno sterminato catalogo di e-book e leggere. Nonostante le feroci proteste della sua migliore amica, proprietaria della libreria del quartiere, Alice decide di accettare, tuttavia non le ci vuole molto per rendersi conto che gestire la famiglia con un lavoro a tempo pieno è molto più difficile di quanto non si sarebbe aspettata, e che dietro l’apparenza da paese delle meraviglie, Scroll nasconde un lato da incubo. Eppure Alice non si scoraggia: in fondo, a volte, per trovare la felicità basta girare pagina. E avere fiducia nei libri.


Intelligente e toccante, divertente e profondo, un romanzo che parla a tutti coloro che credono nelle seconde occasioni.

«Uno degli esordi più attesi dell’anno.»
PUBLISHER WEEKLY




Anteprima: "ASCOLTA O MUORI" di Karen Sander.

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Genere:
 Thriller
Editore: Giunti
Collana: Mystery e Thriller
Pagine:
 368
Prezzo: € 12,90
Uscita: 13 Gennaio 2016











Sinossi:
La seconda indagine di Stadler e Montario.
Una macabra sorpresa attende Georg Stadler, capo della Omicidi di Düsseldorf, mentre apre come ogni giorno la posta sulla sua scrivania: da una strana busta imbottita, senza mittente, spunta un involucro di nylon che contiene due dita umane mozzate di netto. E se appartenessero all'ennesima vittima del feroce serial killer su cui Stadler indaga da mesi? Il commissario ha ancora negli occhi le agghiaccianti immagini dei cadaveri di due ragazzi e una ragazza ventenni, orribilmente mutilati. Nella gola di ognuno il killer ha conficcato un ritaglio di giornale con proverbi dalle allusioni inquietanti: "Chi ha orecchie per intendere intenda", "Occhio per occhio, dente per dente"... Stadler capisce che l'assassino lo sta sfidando, e c'è solo una persona in grado di aiutarlo, una persona che come nessun'altra riesce a penetrare le menti criminali: Elisabeth Montario, la brillante psicologa che un anno prima aveva dato una svolta decisiva alle indagini sullo "Squartatore". E il cui fascino inquieto aveva messo a dura prova l'etica professionale di Stadler... Liz, che ormai vive e lavora a Liverpool, non è certo il tipo da tirarsi indietro e mentre la sete di sangue del killer cresce di ora in ora, lei e Stadler si ritroveranno di nuovo fianco a fianco in una spietata caccia all'uomo.

La serie "MONTARIO"è così composta:
2. ASCOLTA O MUORI
3. ...




Romantic Xmas: "LE LUCI DI SAN SILVESTRO" di Roberta Ciuffi

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Buongiorno Insaziabili!
Oggi per la rassegna "Romantic Xmas", l'immensa ROBERTA CIUFFI ci porta a Bagni nel 1882.
In "LE LUCI DI SAN SILVESTRO" Matilde e Danilo si terranno compagnia l'ultima notte dell'anno, regalandovi una lettura ricca di ironia, magia e speranza. 
Non resta altro che leggere questo bellissimo racconto!

Buona lettura!







Bagni, 1882


Le voci allegre si stavano avvicinando. Matilde sollevò il libro dalle ginocchia, un istante prima che la porta si spalancasse e sua sorella Vittoria e il cognato entrassero nella stanza. Non dovevano capire che aveva passato l'ora precedente a fissare nel fuoco.
«Diamine, Matilde, quel romanzo deve essere proprio interessante» disse Alberto, avvicinandosi alla rigida poltroncina su cui era seduta. Cercò di sbirciarne il titolo ma lei lo nascose tra le gonne.
«Non essere indiscreto!» esclamò. «È un romanzo francese.»
«Ah, allora capisco perché tu non voglia farmelo vedere.»
Vittoria pose le mani sulla spalliera della poltroncina. «Sei sicura di non voler venire?» chiese, la voce di colpo seria. «Non sarà un grande ricevimento, sono sicura che nessuno penserà male di te se parteciperai.»
Matilde sollevò una mano su quella della sorella e la strinse, sorridendo. «Sono sicura. Per quest'anno preferisco starmene tranquilla qui accanto al camino. Non ho grandi motivi per festeggiare, vero? E non voglio mettere in imbarazzo nessuno con la necessità di porgermi le condoglianze o di moderare il divertimento per rispetto del mio lutto, in una sera come questa.»
«Ma se vuoi, possiamo restare...»
«Voi andate. Io starò benissimo.»
Riuscì a mantenere il sorriso finché la porta non si richiuse alle spalle della coppia, poi rilassò faticosamente le labbra irrigidite. Grazie al cielo se ne erano andati. Grazie al cielo era di nuovo sola.
Tornò a posare il libro in grembo e, crollando con la testa contro la spalliera, chiuse gli occhi. Non ne poteva più dei loro affettuosi tentativi di consolazione che la costringevano a un atteggiamento di serenità che non provava e che le graffiava l'anima. Il cielo volesse che si arrendessero e tornassero a casa loro.
Quello per lei non era il tempo per essere serena, ma per soffrire. Perché pretendere che stesse bene, in un momento simile? A due mesi dalla morte improvvisa del suo adorato Guglielmo? Era una cosa troppo atroce da esigere, anche per garantire la tranquillità di chi la circondava.
Si portò le mani sugli occhi, respirando forte. Non doveva piangere. Nelle settimane passate aveva imparato che piangere poteva essere non uno sfogo ma un'attività sfibrante, cui lei a volte non sembrava in grado di mettere fine.
Due mesi erano passati, da quel giorno terribile in cui le avevano portato il corpo di suo marito ormai privo di vita. Lei aveva gridato senza controllo, si era aggrappata a lui implorandolo di tornare indietro, gli aveva afferrato la testa pesante e abbandonata cercando di guardare negli occhi spenti, finché qualcuno non l'aveva strappata a lui, trascinandola in un'altra stanza dove le avevano dato qualcosa che l'aveva fatta addormentare.
Aveva vissuto la settimana seguente in una nebbia, mentre altri si prendevano cura degli obblighi necessari: i contatti con la polizia, i documenti, le pratiche per il funerale e l'inumazione. Aveva solo un ricordo vago di quei giorni, simile al sogno. L'unico pensiero che occupava la sua mente era che Guglielmo, il suo adorato, il suo amore, non c'era più. Morto! Assassinato sulla strada a colpi di pistola da un folle che doveva averlo scambiato per un altro.
Che importava che i giorni si succedessero, che il sole sorgesse e tramontasse? E che tutta quella serie di giorni trascinasse alla fine un anno che lei avrebbe sempre ricordato come il più tragico della sua vita, per poi rinascere con la falsa etichetta di anno nuovo?
Con la morte di Guglielmo era morta anche lei. La sua vita si sarebbe fermata per sempre in quel giorno del 1882. Non ci sarebbe mai più stato un anno nuovo per lei.


Il rumore delle tavole di legno che scorrevano davanti al negozio trovò i commessi della gioielleria Barca intenti a prepararsi per uscire. In quella giornata speciale al contrario di essere accorciato il loro orario era stato allungato di necessità, per gli ultimi clienti che venivano ad acquistare gioielli da presentare alle loro amate allo scoccare della mezzanotte. Tutti erano ansiosi di correre alle loro case o ai divertimenti.
Coloro che avrebbero trascorso una serata solitaria si potevano identificare dai gesti rallentati e privi di animazione. La signora Natalina, che si attardava a sistemare il bancone. O il signor Barca, proprietario della gioielleria omonima, che ancora non aveva indossato il cappotto e che, mentre tutti si agitavano per correre via, apriva lo sportello del cabinet in cui sostavano gli ordini non ritirati. Cabinetgloriosamente vuoto.
Fu con un senso di panico, perciò, che il capocommesso vide estrarre da quelle profondità un oggetto rettangolare avvolto nella raffinata carta argento del negozio. Un articolo ordinato non era stato ritirato! Né consegnato.
«E questo cos'è?» chiese il signor Barca con la sua voce profonda. «Sul biglietto non c'è scritto.»
Costantino, il capocommesso, s'immobilizzò con un braccio infilato nella manica del cappotto, mentre la sua mente lavorava freneticamente per ricordare. S'illuminò in volto. «Ah, sì. Era l'ordine di quel signore, Guglielmo Martini, il giornalista. Un regalo.»
«E perché è ancora qui?» Barca sollevò un sopracciglio nero, cosa che faceva di frequente e gli conferiva un'espressione diabolica.
«Non lo sa? È morto, è stato assassinato due mesi fa. Era su tutti i giornali.»
«Non leggo la cronaca.» Barca soppesò l'oggetto nella mano. «Di cosa si tratta?»
«Un ritratto. Voleva che fosse incorniciato in una cornice d'argento smaltato, granati e lapislazzuli.» Costantino fece un debole sorriso. «Era un uomo affabile.»
«Non ne dubito. Ma la cornice è stata pagata?»
«Doveva pagare al ritiro. Non l'abbiamo rimessa in vendita perché aspettavamo di sapere se qualcuno degli eredi sarebbe passato.»
«Capisco.» In quella parola erano contenuti talmente tanti sottintesi che nessuno dei commessi osò muoversi o parlare, finché il loro datore di lavoro non sollevò lo sguardo all'orologio alla parete. «Qualcuno dovrebbe andare a portare questo ritratto alla vedova» disse in tono grave.
Un panico sottile e silenzioso corse per il vasto negozio. Gli sguardi dei commessi si volsero alla signora Natalina, che continuava inconsapevole nel suo lavoro di riordino.
«Andrò io» annunciò il signor Barca, rompendo il silenzio e la strana immobilità che lo circondava.
Furono emessi sospiri, braccia proseguirono il loro percorso nelle maniche, giacche furono strappate agli appendiabiti, cappelli furono infilati e sciarpe avvolte attorno a colli freddolosi. Costantino gli scrisse l'indirizzo del cliente e poi si sbrigò a uscire, temendo che il padrone cambiasse idea.
«Allora noi andiamo. Buon anno nuovo, signor Barca.»
«Buon anno nuovo a voi.»
Danilo Barca restò solo con la signora Natalina. «Signora, è meglio che vada anche lei» disse. La donna sollevò la testa con espressione stupita. «Si è fatto tardi. Non vorrà incappare nelle comitive di festaioli?»
La signora, una vedova anziana che probabilmente non aveva nessuno ad aspettarla a casa, se ne andò quasi a malincuore. Lui stesso non aveva nessuno ad aspettarlo. Danilo spense le ultime luci, uscì e chiuse a chiave la porta. Finì di tirare le tavole di legno davanti alle vetrine e, infine, chiuse la doppia cancellata di ferro che, durante il giorno, ospitava i manifesti dei café-chantant cittadini.  
Il pacchetto gli gonfiava la tasca interna del cappotto.
Almeno avrebbe avuto modo di impiegare un'ora di quella notte che sembrava eterna. Dopo sarebbe andato a casa, dove la sua governante doveva avergli preparato una cena fredda che avrebbe mangiato nello studio, davanti al camino, con un buon bicchiere di vino rosso, per poi passare a un trattato di storia che stava prendendo la polvere da troppo tempo sulla sua scrivania. Sembrava un buon momento per affrontarlo. Così, forse, si sarebbe addormentato prima dei fatidici dodici colpi della mezzanotte, che la sua pendola avrebbe suonato in una casa vuota.
Era un peccato non poter andare in un teatro, o a un ristorante, ma di sicuro vi avrebbe trovato qualche conoscente che si sarebbe sentito in dovere di trascinarlo in un trattenimento che non gli interessava. Durante le festività i solitari suscitano sempre molta pietà e i tentativi dei volenterosi di mettere fine a quella solitudine sono di solito imbarazzanti e inopportuni. Da lungo tempo ormai lui considerava la faccenda del cambio dell'anno come un mero artificio che, per quanto lo riguardava, comportava solo la sostituzione del calendario in ufficio.
Una serata di San Silvestro particolarmente illuminante, quanto straziante, anni prima, l'aveva lasciato con un senso di fastidio verso quel particolare evento che rasentava la repulsione. Le spiegazioni, le lacrime e le recriminazioni si erano perse nel tempo, così come i sentimenti che aveva provato per quella signora, mentre l'avversione per quel particolare periodo dell'anno sopravviveva, intatto. Non desiderava compagnia, per quella sera. Nessuna donna da corteggiare, nessuno sguardo allegro da incontrare.
E poi, aveva una buona azione da compiere.
Guglielmo Martini. Ricordava il nome, dai suoi registri, ma non pensava di averlo mai incontrato. Chissà se era giovane o anziano. Il lutto comunque era recente e sua moglie avrebbe avuto piacere di ricevere il suo regalo. Sperava che le fosse di qualche consolazione.  
L'indirizzo segnato sul biglietto non era lontano. Ci si poteva arrivare tranquillamente a piedi. Meglio che prendere una carrozza e trovarsi intrappolato nel traffico dei gaudenti che si recavano a cene e intrattenimenti. Davanti al portone di un nobile locale c'era una tale ressa di vetture che i lacchè stavano impazzendo per riuscire a districarle e mandarle alle rimesse sul retro del palazzo.
Danilo scosse il capo. Tanta frenetica ricerca di allegria gli metteva tristezza.
Controllò i numeri civici della via, fino a trovare quello che gli interessava. Una bella costruzione, non maestosa ma indipendente. Famiglia ricca, quindi. Buono per la vedova. E per gli eventuali figli.
Nessuna luce illuminava le finestre della facciata e le torce inastate sulla parete erano spente. Danilo suonò il campanello e dopo qualche istante un anziano custode in livrea da lutto arrivò ad aprire.
«Vengo dalla gioielleria Barca» annunciò. «Ho un pacchetto da consegnare alla signora.»
L'uomo tese la mano. «Potete dare a me.»
Danilo stava per sfilare il pacchetto dalla tasca interna, quando qualcosa lo fermò. «No» disse. «È una consegna personale.»
Il custode lo considerò per qualche istante, prima di decidersi a spalancare il portone. Intanto Danilo si chiedeva cosa gli avesse fatto uscire quelle parole di bocca. Perché non si fosse limitato a consegnare il ritratto al domestico per poi andarsene per i fatti suoi.
L'uomo lo affidò a un lacchè, anche questo in lutto, che lo condusse attraverso un cortile privo di segni di festività e su per una scala ricurva, fino a un lungo corridoio buio. Si fermò davanti a una porta chiusa.
Il senso di oppressione che era andato via via crescendo in Danilo arrivò al culmine quando la porta si aprì su un salotto illuminato solo da una lampada fioca e il fuoco di un caminetto. Ovunque c'erano i segni del lutto. Quadri coperti, tende tirate, paramenti scuri. Anche la figura presso il caminetto, che si girò a mezzo nel sentirli entrare, era come affogata nel lutto, immersa in quelli che gli parvero metri e metri di stoffa nera. Una cuffia di merletto nero le copriva il capo, lasciando ricadere dei pizzi sulla fronte e sulle tempie. Le mani, minuscole e delicate, erano ricoperte da mezzi guanti pure neri. Tra tutto quel trionfo di tetraggine, il suo viso triangolare risplendeva, giovane e pallido. Non c'era abbastanza luce per capire di che colore fossero i suoi occhi, infossati nelle orbite, sopra gli zigomi sporgenti e le guance smunte. Più che una vedova in lutto, la donna stessa sembrava un cadavere appena levatosi dalla tomba.
Danilo rabbrividì. Lui non amava il clima festoso di quella notte, ma questo era eccessivo.
«Sì, Luigi, cosa c'è?» chiese lei con voce sottile.
«C'è un signore che chiede di voi. Ha una consegna da fare.»
E con questo il lacchè si ritirò, lasciandolo solo in quella sorta di sala funeraria. La donna lo fissò, senza alzarsi, e Danilo non vide altra soluzione che avanzare verso di lei.
«Una consegna?»
«Sì, signora. Io sono Danilo Barca, proprietario della gioielleria Barca.»
«Oh sì. La conosco. Mio marito...» Lei si fermò, per proseguire con un mezzo singhiozzo. «Il mio defunto marito ci si serviva spesso. Apprezzo molto i vostri gioielli.» Fece un sorriso così tirato che Danilo temette le spaccasse le labbra.
«Certo. Immagino. Ecco, il signore... il povero signore aveva fatto un ordine presso di noi, per il Natale, ma naturalmente... Un regalo, immagino. Mi dicono che sia un ritratto, che abbiamo incorniciato secondo le sue disposizioni. Naturalmente non è stato ritirato ed io ho pensato... sono venuto...» S'impappinò e non riuscì a proseguire, vedendo gli occhi della donna riempirsi di lacrime.
«Un regalo di Natale.» Lei si affrettò a sollevare un fazzoletto e tamponarsi gli occhi.
Danilo si rese conto che era molto giovane. Venticinque anni, forse neppure trenta.
La donna alzò gli occhi su di lui. «Deve essere pagato?»
Per quale motivo quella piccola affermazione gli restò incollata alla gola? «No signora. È tutto a posto.»
«Oh.» Lei lo fissò e Danilo capì che stava aspettando.
Estrasse goffamente il pacchetto dalla tasca e andò a deporlo sul tavolino rotondo accanto alla poltrona. Nell'avvicinarsi sentì il suo profumo, qualcosa di fresco e giovane, quasi casalingo, come un buon sapone alle erbe. Si era quasi aspettato che da lei salisse un odore di muffa. Sembrava un brutto fungo informe, pensò spietatamente.
La donna, la signora Martini, sollevò il pacchetto e lo tastò leggermente tra le mani. Di nuovo i suoi occhi si riempirono di lacrime, mentre sulle labbra invece saliva un sorriso, che trasformò il suo volto.
Era graziosa, si rese conto Danilo. In un'altra situazione sarebbe apparsa luminosa. E doveva avere gli occhi chiari, mentre i capelli sotto la funebre cuffietta sembravano castani.
«Un regalo» mormorò lei. «Noi avevamo l'abitudine di aprire i nostri regali la notte di Capodanno, al battere della mezzanotte.»
«Non a Natale?»
«No. Il Natale era per la famiglia e gli amici, i conoscenti. Il San Silvestro lo passavamo da soli.»
Ci furono alcuni istanti di silenzio, durante i quali Danilo pensò a qualche parola di congedo che non apparisse insensibile.
La signora Martini sollevò lo sguardo. «Io la sto trattenendo» disse con le labbra tremanti. «Lei avrà una famiglia, degli amici che la aspettano.»
«Per la verità no» rispose lui senza pensarci. «Non amo le festività.»
«Davvero? E preferisce restare da solo?»
Sembrava veramente interessata. E, per un istante, distratta dal suo dolore. «Non è la compagnia peggiore» sorrise Danilo.
«Non voglio offenderla ma... c'è di meglio.»
Dei colpi rapidi alla porta gli impedirono di replicare. Un lacchè entrò, con al seguito una cameriera che sorreggeva un vassoio carico di piatti coperti da cloche. «La sua cena, signora Matilde.»
La donna rivolse al vassoio uno sguardo quasi spaventato. «Mio Dio, quanta roba...» Poi si girò verso di lui. «Dal momento che non è atteso da nessuna parte, ed è stato così cortese da portarmi il... il pacchetto, non vorrebbe restare a mangiare qualcosa con me? Anch'io questa sera non ho altra compagnia che me stessa.»
L'animo di Danilo si dimenò come se fosse un serpente preso in trappola. L'invito era il meno gradito che potesse ricevere. La propria compagnia era di sicuro preferibile a quella di una vedova inconsolabile perennemente sul punto di scoppiare a piangere, in quella stanza tetra e deprimente. Ma come poteva rifiutare? Decisamente, era in trappola.
«Lei è troppo gentile» proferì a denti stretti. «Non vorrei incomodarla.»
«Oh no, se si contenta di quello che ha preparato la cuoca. Di solito cucina sempre cibo in quantità e temo che abbia ritenuto che stasera sia una serata troppo speciale per non abbondare ulteriormente.»
Il lacchè si avvicinò per prendere in consegna cappotto, cappello e guanti e, al cenno della signora, Danilo sedette sulla poltrona di fronte a quella di lei. Un seggio rigido imbottito di crine duro. Santo cielo, perfino in una condizione di lutto si doveva aver diritto a qualcosa di più comodo. Non era necessario soffrire nel corpo come nello spirito.
«Le sono molto grato» disse, perché riteneva che lei se lo aspettasse. «Vorrei solo pregare di aumentare un po' l'illuminazione perché temo che non riuscirei a trovare la mia bocca, con questa luce.»
«Davvero?» La signora sbarrò gli occhi, prima di capire che si trattava di uno scherzo. Il dolore doveva averle ottenebrato i sensi.
Attesero che la cameriera portasse un altro vassoio, stoviglie e posate, e poi li servisse secondo le loro richieste. Infine, la giovane arretrò in attesa di ordini.
Danilo dovette ammettere che la cuoca si era data da fare. Le pietanze non erano solo numerose e abbondanti, ma anche molto gustose. Si chiese perché la sua governante non riuscisse mai a ottenere un risultato simile. Forse influiva la mancanza di una donna, in casa.
Di tanto in tanto la signora Martini lanciava un'occhiata al pacchetto avvolto in carta d'argento, che la cameriera aveva sistemato al posto d'onore sulla mensola del caminetto. Era il solo oggetto che ricordasse le festività correnti, nella stanza. In tutta la casa, probabilmente.
Lei doveva morire dalla voglia di aprire l'ultimo regalo di suo marito, ma continuava ad aspettare per rispettare la tradizione. Danilo ammirava il suo controllo ma non aveva intenzione di aspettare con lei fino a quel momento.
«Lei è sposato, signor Barca?» chiese la signora, mentre la cameriera cambiava i piatti.         
«No. Non... non c'è stata occasione.» Che cosa stupida da dire. L'occasione c'era stata ma era finita in una stilettata che gli aveva trapassato il cuore, lasciandolo incapace di tornare a battere. «Eravate sposati da molto?» chiese a sua volta.
«Quattro anni. Non avevamo figli, però. Il Signore non ce li ha donati.» Di nuovo quel sorriso tirato.
«Capisco che lei amava molto suo marito. Mi dispiace per la sua perdita. Il colpevole è stato arrestato?»
Lei irrigidì le spalle. «No. La polizia pensa che Guglielmo sia stato scambiato per un altro. Nessuno aveva motivo di odiarlo. Uno stupido errore che mi ha tolto il migliore dei mariti.»
Danilo avrebbe voluto dirle che il tempo curava le ferite, che un giorno il dolore si sarebbe attutito e lei avrebbe ripreso a vivere, ma sapeva che in quel preciso istante era l'ultima cosa che la donna volesse sentirsi dire. Chinò il capo per ringraziare la cameriera che stava servendo l'arrosto di maiale nel suo piatto e poi riprese a mangiare.


Matilde era leggermente irritata perché la presenza di quell'uomo la stava distraendo dal pensiero persistente di Guglielmo. Che cosa le era venuto in mente di invitarlo a cenare con lei? Come se poi avesse previsto di cenare. Da settimane erano più le sere che andava a letto con una tisana al laudano che quelle in cui mangiava qualcosa. E l'ampiezza dell'abito che indossava ne dava testimonianza.
Il signor Danilo Barca era un uomo particolare. Alto, magro, con naso aquilino e occhi duri, bocca sottile, sembrava sempre sul punto di calare su qualche preda che avesse attirato la sua attenzione, e invece doveva avere un cuore gentile. Non era da tutti sprecare una notte come quella per tenere idealmente per mano una creatura deprimente come lei. Benché, come aveva ammesso lui stesso, era solo e avrebbe trascorso la serata da solo. Un uomo simile. Non aveva senso.
Il suo sguardo fu di nuovo attirato dal pacchetto sulla mensola del caminetto. Un ritratto. L'ultimo ritratto del suo Guglielmo. Le mani le dolevano dallo sforzo di trattenerle dall'afferrare il pacchetto, aprire il nastro, strappare l'elegante carta d'argento e posarsi il ritratto sul cuore, ma aveva deciso di attendere. Non mancava ancora molto.
L'orologio stava battendo il secondo quarto delle dieci.
Quanti anni poteva avere il signor Barca? Di sicuro più di trenta, ma dubitava che avesse superato i quaranta. I suoi capelli erano nerissimi e così i suoi occhi. Anche se forse poteva essere un'impressione dovuta alla scarsità di luce. Ricordò il suo velato scherzo di poco prima.
«Rosa, vorresti accendere qualche altra lampada per piacere?» chiese, girandosi verso la cameriera che stava poggiando il vassoio della carne sul tavolino a parete. «Sembra che la forchetta non riesca a trovare la bocca, con questa penombra.»
Sia l'uomo sia la ragazza le lanciarono un'occhiata stupita, poi quest'ultima si affrettò a obbedire. Oh, e adesso lui avrebbe visto i suoi occhi macerati dal pianto, il volto stremato dalle veglie interrotte solo dal sonno drogato del laudano, il suo corpo smagrito dai digiuni. Ebbe un moto interiore di ribellione, prima di ricordare che tutta quella vanità non aveva più scopo, perché l'uomo cui era destinata non c'era più e questo cortese estraneo non contava.
Per quanto fosse cortese, però, lei non poteva approfittare di lui trasformando quella cena improvvisata in una veglia funebre. Lottò con i suoi sensi ottenebrati per ritrovare le sue capacità di stare in società e fare conversazione, ma era come se la mente fosse riempita di una materia soffice che soffocava le idee. Qualunque cosa sarebbe andata bene.
«Lei ha un aspetto piuttosto intimidatorio» disse, prima di rendersi conto di cosa le era uscita dalla bocca.
Lui sollevò lo sguardo dal suo piatto. «Davvero? La sua affermazione mi confonde.»
«Invece è una persona gentile. Chi si sarebbe incaricato di portare un pacchetto in una notte simile, potendone fare a meno? Le apparenze ingannano.»
Lui poggiò il coltello e la forchetta sul vassoio sulle sue ginocchia e la fissò. «Sta cercando di fare conversazione o di insultarmi?»
Matilde sentì un angolo del labbro sollevarsi in un sorriso, stavolta spontaneo. «Intendo solo dire che non appare affabile. Scommetto che tutti i suoi dipendenti sono terrorizzati da lei» disse.
«E perché dovrebbero? Non ho mai frustato nessuno né mai licenziato qualcuno che non lo meritasse.»
La replica era stata porta in modo così enfatico che le labbra di Matilde iniziarono a fremere.
«Cosa c'è?» chiese lui, accorgendosene.
Lei scoppiò a ridere e fu come se un coltello le tagliasse la carne. Smise di colpo. «Mi scusi. È che lei l'ha detto in modo così... pomposo!»
L'uomo parve pensarci sopra un istante, prima di sorridere. Si strinse nelle spalle. «Ho rilevato il negozio da mio padre, ed era in fallimento. Io ero molto giovane. È stato necessario stabilire delle distanze. L'affabilità sarebbe stata interpretata come una debolezza e avrebbe diminuito il rispetto.»
«Ed è riuscito a risanare la situazione finanziaria del negozio?»
La guardò quasi con compatimento. «Naturalmente.»
Naturalmente. Lei corse il rischio di ridere di nuovo. Quell'uomo le piaceva, si rese conto con stupore. E non solo perché era stato cortese con lei, una perfetta estranea, ma anche perché, con lo sguardo distaccato di un'esperta d'arte, lo trovava un uomo attraente. Era strano che qualcuno potesse apparirle tale, dopo Guglielmo. E soprattutto un uomo come il signor Danilo Barca, tanto diverso da lui.
Guglielmo aveva posseduto la classica bellezza maschile che non ha bisogno d'interpretazioni. Qualcuno lo definiva un eterno ragazzo, ma solo perché era sempre pronto al riso e alle battute, non perché fosse infantile. Amava vestirsi in modo elegante e di certo non avrebbe mai indossato capi dall'aspetto così severo come quelli dell'uomo che le stava di fronte e sorseggiava un bicchiere di vino con l'aria di star eseguendo una funzione religiosa. Pomposo, pensò, sorridendo internamente. La divertiva.
Lui non sembrava quasi rendersi conto di come apparisse. Quando glielo aveva detto, si era stupito. Un uomo attraente e dotato di mezzi economici, e tuttavia solo. Doveva esserci qualcosa nel suo passato una delusione, un lutto ma non si conoscevano abbastanza perché potesse chiederglielo.
Mentre la cameriera serviva loro il caffè, pensò alla casa vuota cui Danilo Barca sarebbe tornato, quella sera, se lei non lo avesse invitato a restare. Aveva fatto bene.
Terminarono di bere. Nel momento in cui Matilde poggiò la tazzina sul vassoio, si rese conto che adesso lui sarebbe dovuto andare. Non era rimasto altro a trattenerlo. Di certo l'occasione non richiedeva un brindisi. Lo champagne che Guglielmo aveva comprato tempo prima a profusione sarebbe stato giudicato inopportuno.
La pendola batté le ore. Erano le undici.
La cameriera ritirò piatti e vassoi, e il signor Barca tornò a essere un estraneo senza alcuna attività sociale che giustificasse la sua presenza in quella stanza.
Matilde fu colta da un senso di panico. Solo un paio d'ore prima non aveva desiderato altro che restare sola e adesso non riusciva a tollerarne l'idea. «Quando uscirà da qui, davvero non andrà a unirsi a qualche ricevimento?» chiese in fretta, notando che lui stava accennando ad alzarsi.
Lui sollevò un sopracciglio severo. «Gliel'ho già detto. E comunque è tardi.»
«No, ci sono sempre locali aperti, teatri, feste che accolgono ospiti dell'ultimo minuto. È ancora in tempo a fare di questa una serata memorabile.»
Lui la fissò intensamente per un istante. «Lo è già. Glielo assicuro.»


La donna arrossì così lentamente che fu come vedere il sole sollevarsi all'alba e tingere di rosa un cielo grigio. Quando aveva riso, Danilo si era accorto che aveva deliziosi piccoli denti candidi. E quando arrossì, anche le sue labbra si accesero di colore, gli occhi scintillarono, prima di essere nascosti dalle palpebre palpitanti e... sì, la sua impressione era stata giusta, erano chiari, ma non azzurri, piuttosto un castano dorato, e giovani e pieni di vita. Lei poteva seppellirsi sotto merletti e pizzi, metri e metri di bambagina nera, ma non sarebbe riuscita a negarsi a lungo alla vita. Era giovane e i giorni avrebbero raschiato pian piano gli strati di lutto riportando alla luce la sua vivacità e la voglia di vivere.
Danilo si curvò un poco in avanti e allungò una mano sulla sua, quasi del tutto coperta dai guanti.
«Lei adesso potrà non credermi, e di sicuro è qualcosa che non ha voglia di sentire, ma un giorno questo dolore passerà. Glielo giuro. Non permetta che quel giorno la trovi sola e desolata perché nel suo dolore avrà allontanato da sé qualunque possibilità di resurrezione.»
«È quello che fatto lei?» chiese la donna con le labbra tremanti.
Ritrasse di scatto la mano. Non era quello che aveva inteso e la possibilità gli fece salire un gusto d'amaro alla bocca. Si alzò in piedi.
«Adesso credo sia ora che io mi congedi. Lei ha un appuntamento importante» disse, accennando col capo in direzione del pacchetto argentato, sul caminetto, «ed io non vorrei essere di troppo.»
Anche lei si alzò. Aveva un'aria spaventata, del tutto inattesa. «Oh no, la prego. Vorrei che fosse qui, quando lo aprirò. Vorrei che... che conoscesse mio marito.» S'impappinò quasi, sulle ultime parole.
Danilo batté le palpebre. Che inconsueta, inopportuna proposta. «Ma non è ancora mezzanotte.»
«No, ma ho deciso che non aspetterò. Lo aprirò subito, perché non posso più aspettare.» Lei sorrise, una luce implorante nello sguardo.
Lui capì che quella piccola operazione tirare il nastro, togliere la carta costituiva in realtà un impegno penoso per lei. Un tornare a scavare nelle memorie e nel dolore. «Va bene» disse. «Come desidera.»
«Sì, lo farò subito.» La donna andò ad afferrare il pacchetto e poi sedette di nuovo nella poltrona, il pacchetto in grembo, le dita un po' goffe nello sciogliere il nastro e svolgere la carta. «Mio marito era un bell'uomo» farfugliò. «E aveva un grande talento. Era un giornalista, lo sapeva? Un giorno sarebbe diventato un grande scrittore. Tutti lo ammiravano. Tutti...» Sollevò un bigliettino, sorrise. «Oh. Al mio unico, grande amore. Lui era...» Tacque di colpo.
La sua mano sinistra lasciò cadere a terra un pezzo di carta strappata. Danilo vide il suo petto alzarsi e abbassarsi affannosamente, mentre gli occhi si spalancavano in maniera innaturale.
«No» disse, di gola. E poi dalla bocca le uscì un urlo straziante. «Nooo! Nooo!» Balzò in piedi e con tutta la forza lanciò la cornice in direzione del camino, strofinandosi poi frenetica le mani sulla gonna. Il grazioso rettangolo d'argento granati e lapislazzuli cadde a terra prima di raggiungere il fuoco, colpì il gradino e il vetro si infranse.
Danilo si chinò rapido a sollevarlo e riuscì a dargli un'occhiata, prima che le mani rapaci della donna glielo strappassero, per lanciarlo di nuovo a terra e piantarvi sopra il tacco dello stivaletto.
Sbarrò gli occhi. La foto aveva mostrato un uomo in piedi con le mani sulle spalle di una donna... che non era Matilde Martini. Danilo aveva fatto a tempo a riconoscere quegli occhi di fuoco, quella bocca carnosa, il sorriso provocante di Caroline Cherie, una famosa cantante pseudo francese che si esibiva alla Torre di Belisario, uno dei tanti café-chantant sorti in città negli ultimi tempi. L'artista, si diceva, aveva un marito geloso.
L'errore di uno sconosciuto un corno.
Continuando a urlare come se le stessero strappando il cuore dal petto il che in un certo senso era vero la signora si avventò su una delicata lampada a stelo sul piccolo scrittoio ad angolo, e poi su una serie di foto incorniciate su un tavolino, ruotando follemente come se fosse decisa a portare la distruzione nella stanza. Mentre uno stuolo di domestici faceva irruzione nel salotto, Danilo andò rapidamente ad aprire un mobiletto da liquori, alla ricerca di qualcosa di forte da farle bere. Prese una bottiglia di cognac e un bicchiere. Dietro di sé sentiva le voci delle cameriere che cercavano di calmare la padrona.
«Signora, signora, che succede? Le hanno mancato di rispetto?»
Ecco, ci mancava solo che se la prendessero con lui. Versò il liquore e portò il bicchiere alla donna, che adesso stava strappando la foto dall'interno della cornice e la faceva in pezzi sempre più piccoli.
«Avanti, beva questo» disse. «Le farà bene.»
Lei lo guardò con occhi folli. «Maledetto...» sibilò.
«Che le ha fatto?» gridò un lacchè.
«Non ce l'ha con me.» Almeno, lo sperava. Il latore di cattive notizie era stato lui. Diamine, che serata. Una che non avrebbe dimenticato facilmente.
Portò il bicchiere alle labbra della donna e lei, dopo una breve esitazione, bevve. Poi, come lui si aspettava, sputacchiò, tossì, le salirono le lacrime agli occhi e le sue guance divennero rosso fuoco. Stavolta non trattenne le lacrime, che scesero copiose per il volto.
«Lui... lui...» Un singhiozzo le bloccò la voce.
Uno dei domestici si chinò a raccogliere i pezzi della foto.
«Ehi voi, fermo!» intimò Danilo. «Lasciate stare. Ci penserò io.»
L'uomo lo fissò incerto, poi la sua aria intimidatoria come aveva detto la signora dovette convincerlo perché lasciò ricadere i brandelli.
Non c'era bisogno che quella povera donna diventasse lo zimbello anche dei suoi domestici. Sempre che la reputazione del defunto non fosse nota, il che era possibile. Guglielmo Martini doveva essere stato un libertino.
Ecco qua, tutto quel dolore, quella casa affogata nel lutto, nella disperazione, e per cosa? Per un essere indegno. Danilo strinse le labbra e corrugò le sopracciglia. Il tradimento e l'inganno erano i peccati che meno si sentiva disposto a perdonare.
«Non voglio più bere» disse la donna. La sua voce era raschiante ma chiara. Stava tremando e gli occhi erano febbricitanti.
La pendola batté undici rintocchi, e poi il colpo singolo del primo quarto.  
Lei si volse di scatto ai domestici, un ruotar di gonne che la fece sembrare una ragazzina che saltava alla corda. «Sta per arrivare il nuovo anno» disse con voce che si sforzava di restare alta e ferma. «Non lo inizieremo con questa tetraggine. Togliete i veli ai quadri e agli specchi. Accendete le lampade in ogni stanza del palazzo e anche le torce sulla facciata. Dobbiamo entrare brillando nel 1883, brillando come una stella cometa.»
I domestici, uomini e donne, la fissarono gelati, a bocca aperta. Una cameriera si fece il segno della croce e lei la fulminò con lo sguardo. La ragazza si ritrasse sullo sfondo.
In effetti, pensò Danilo, in quel momento la signora aveva come un'aura luciferina attorno a sé. Era bellissima, magnifica e... terribile. La sua ammirazione era sconfinata.
Matilde Martini si girò verso di lui. Gli occhi nel volto acceso brillavano illuminati da un fuoco interno. «Credo, signore, che siamo ancora in tempo per andare a rendere onore all'anno che se ne va e a quello che arriverà» disse, tenendo il mento sollevato.
Danilo chinò il capo in un cenno. «Al suo servizio, mia signora.»
Strappandosi dalla testa la cuffietta nera, lei ordinò alle cameriere di portarle un cappotto: «Quello azzurro!» disse con sfida, e guanti di pelle e cappellino.  
Mentre i domestici sciamavano ad adempiere i suoi comandi, loro restarono soli nel salotto. La signora si sfilò i guantini di pizzo nero.
«Peccato non aver tempo di cambiarmi» commentò. «Mi sentirei di vestirmi di rosso.»
Danilo poggiò il bicchiere sul tavolo a parete e non disse niente. Si chinò a raccogliere i brandelli del ritratto, che poi gettò nel fuoco. Adesso lei si sentiva forte e vendicativa, una sorta di freccia mortale scagliata nella notte, ma sarebbe venuto il momento in cui la forza l'avrebbe abbandonata e la freccia sarebbe tornata indietro a colpire chi l'aveva scagliata. E allora lei avrebbe avuto bisogno di una spalla su cui piangere, di qualcuno che la sostenesse. Perché non poteva essere lui? Aveva spalle abbastanza robuste.
I domestici tornarono con i loro indumenti e li aiutarono a indossarli. Strano, come le se addicesse l'azzurro. Aveva davvero pensato che fosse il rosso il suo colore. Le porse il braccio e lei vi poggiò sopra la mano coperta dal guanto di capretto beige.
«Allora, signore, ha idea di dove mi porterà?» gli chiese con uno sguardo di sfida.
Guardando in quegli occhi chiari, lui non ebbe dubbi. «Naturalmente, per prima cosa, a bere un bicchiere di champagne.»
«Si prepari, signore: io adoro lo champagne.»
Lui stirò le labbra in un sorriso. «Non avevo dubbi.»
E si avviarono, un uomo e una donna quasi sconosciuti, diretti verso la notte, il baccano, la festa. Il 1883. Un nuovo anno. E una nuova vita.


L'autrice:

ROBERTA CIUFFI Romana, una laurea in psicologia che a suo dire l'aiuta nella definizione dei personaggi, Roberta Ciuffi esordisce nel 1997 nei Romanzi Mondadori, con un 'Un matrimonio perfetto'. A quello segue una ventina di romanzi con la stessa casa editrice (di chui l'ultimo è 'Una rondine nella tempesta'), e due con Harlequin, per cui traduce anche testi dall'inglese. Collabora con riviste di novelle femminili e nel 2012 esce il primo dei suoi romanzi paranormali incentrati su una famiglia di stirpe Lykaon, i Coulter. La saga termina con il terzo, pubblicato nel 2013 in formato ebook e novembre 2015 in cartaceo: 'Passione nelle tenebre'.  Ha pubblicato dei racconti nella Collana Romantiche Passioni Delos. E da adesso in poi... chissà. C'è un mondo da scoprire...

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Anteprima: "UN INVERNO DA LUPI" di Cecilia Ekbäck.

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Un thriller cupo come la notte, agghiacciante come la neve

 
Genere: Thriller
Editore: Newton Compton Editori
Collana: Narrativa n. 1146
Pagine:
 336
Prezzo: € 4,99 (Ebook)
Uscita:  25 febbraio 2016








 Sinossi:

Svezia, 1717. Maija, suo marito Paavo e le loro figlie Frederika e Dorotea sono appena arrivati dalla natia Finlandia, sperando di dimenticare i traumi del passato e di ricominciare da capo in questa terra dura, ma carica di promesse. Sopra di loro si staglia il Blackåsen, una montagna la cui presenza affascinante e minacciosa incombe sulla valle sottostante con la sua ombra. Un giorno, mentre sta pascolando le capre, Frederika incappa nel corpo mutilato di uno dei suoi vicini di casa, Eriksson. La sua morte viene attribuita all’attacco di un lupo, ma Maija è certa che sia stata inflitta invece da una mano umana. Spinta a indagare dall’inspiegabile disinteresse della gente del paese allo strano caso e dalla speranza che la vedova di Eriksson ripone in lei, Maija scivolerà pian piano nella rete di misteri e tragedie che sono avvenute negli ultimi anni intorno al monte Blackåsen…


«La Ekbäck, autrice di origine svedese al suo esordio, scrive con uno spiccato senso della suspense. La sua prosa è ipnotica come fosse una nevicata perenne.»
Library Journal

«Questo spaccato di vita quotidiana in un luogo in cui l’inverno può essere incredibilmente crudele, dove anche solo sopravvivere è già una vittoria, è irresistibile.»
Kirkus Reviews

«La Lapponia del 1717 è rievocata in modo così vivido da penetrare fin dentro le ossa. Un esempio intelligente di giallo scandinavo.»
The Times

«L’autrice ha creato un’atmosfera convincente di un periodo stranissimo, in una terra stranissima…»
Daily Mail


L’autore:

 Cecilia Ekbäckè nata in un paesino del nord della Svezia da una famiglia lappone. In Un inverno da lupi, suo romanzo d’esordio, ha cercato di tratteggiare i paesaggi e i personaggi della sua infanzia. Fa parte del gruppo di scrittori del PEN American Center. Vive a Calgary, in Canada, col marito e le loro figlie gemelle. Per maggiori informazioni, visitate il suo sito www.ceciliaekback.com.











Uscita: "LA NOTTE DELLE FALENE" di Riccardo Bruni.

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Genere: Thriller
Editore: Amazon Publishing
Pagine: 248
Prezzo: € 4,99 (ebook)
Uscita:  1 dicembre 2015












Sinossi:

Alice è stata uccisa in una mite notte d’estate. Il suo corpo giaceva nel bosco, a pochi passi dalla casa del suo molestatore. Per lui non c’è stato scampo: quella stessa notte l’ha raggiunto, impietosa, la vendetta del padre della ragazza.

Dieci anni sono andati e quella notte è ancora avvolta nelle tenebre: Alice vuole raccontare la sua storia, la sua vita e soprattutto la sua morte. Enrico, il fidanzato di allora, ritorna dopo tanto tempo sui luoghi di quell’immenso dolore. Non si aspetta di dover affrontare quel passato che aveva provato a cancellare, quelle persone che aveva voluto dimenticare.

Sotto lo sguardo sognante e dolce di Alice, gli amici di un tempo saranno riportati a quella notte, quando quel mondo di giovinezza e di luce si è spento, cadendo nel buio di una violenza ancora tutta da chiarire.

L’autore:

Riccardo Bruniè nato a Orbetello nel 1973. Giornalista e scrittore, è considerato un pioniere del self-publishing. Nel 2010 il suo libro Nessun dolore è stato vincitore della prima edizione del torneo letterario IoScrittore. Nel 2013 il suo romanzo autopubblicato Zona d’ombra è diventato un importante caso letterario, scalando le classifiche di Amazon per alcune settimane senza soffrire la concorrenza dei bestseller internazionali. Il suo blog www.riccardobruni.com è un importante punto di riferimento per molti giovani scrittori della narrativa indipendente italiana. Un autore da continuare a seguire.





Uscita: "FUORI DI TESTA, DRITTO AL CUORE" di John Corey Whaley.

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Traduttore: Sara Marcolini
Genere: Narrativa Moderna e Contemporanea
Editore: Mondadori
Pagine:
 348
Prezzo: € 4,99 (Ebook)
Uscita:  24 novembre 2015









Sinossi:

Travis Coates ha perso la testa, alla lettera: a causa di una grave malattia, quando aveva sedici anni i medici gliel'hanno tagliata e chiusa in un freezer, in attesa dei progressi della scienza. Dopo cinque anni Travis può sperimentare il ritorno alla vita, in un futuro però molto diverso da quello che aveva immaginato.

Infatti, anche se lui è (più o meno) sempre lo stesso, intorno a Travis tutto è cambiato: i suoi genitori hanno ridipinto la sua stanza e regalato i suoi vestiti, il suo migliore amico è diventato un estraneo, e soprattutto Cate, la sua ragazza, ha un nuovo fidanzato. In questo mondo in subbuglio, però, Travis è deciso a riconquistarla. A sostenerlo c'è un'unica certezza: si vive solo… due volte.

Forse si stava avvicinando il momento in cui avrei smesso di preoccuparmi costantemente di come vivere.

Forse avrei solo cominciato a vivere, senza tante domande.




Anteprima: "MILLE PRIME NOTTI - VOLUME 3" di Anja Massetani e Alice Winchester

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Genere: New Adult
Editore: Emma Books
Pagine: 122
Prezzo ebook: € 1,99
Uscita: 7 Dicembre 2015








Sinossi:
Dopo aver deciso di tenere il bambino, Nina si gode la sua storia d’amore con Wes, che ormai sembra non avere più nulla a che fare con la persona di prima. Pieno d’amore per lei, il suo desiderio più forte è regalare al piccolo in arrivo un’infanzia felice, l’infanzia che lui non ha potuto avere a causa del rapporto tormentato tra i suoi genitori, e di cui nemmeno Nina ha goduto, per via della morte prematura dei suoi. Ma non sempre le cose vanno per il verso giusto: l’arrivo in città del più caro amico di Wes, Eric, e una cena durante la quale Nina conosce sua madre rischieranno di contaminare la sincerità con cui i due ragazzi si amano. Nel frattempo Nina è costretta a frequentare sempre meno la panetteria e Aris, lo sciupafemmine di casa De Luca, dovrà fare i conti con una new entry e con sensazioni che fino a quel momento non aveva minimamente immaginato di provare…


La serie MILLE PRIME NOTTI è così composta:
1. Volume 1
2. Volume 2
3. VOLUME 3
4.  Volume 4 






Le autrici:

Alice Bianchi Winchester vive a Lucca col marito e tonnellate di libri. Classe 1983, ha scoperto la passione della scrittura dopo essere stata travolta dal fenomeno Twilight. Da quel giorno si è detta che anche lei avrebbe voluto imprigionare le emozioni su carta, trasformarle in inchiostro. Pubblica nel 2010 Miele nero (Gothic Romance dedicato al suo papà mago, che la veglia da lassù) per Mammaeditori e nel 2014 Fuoco e Zucchero (Young Adult) per la stessa casa editrice. Spera un giorno di potersi dedicare a scrivere romanzi a tempo pieno. Per Emma Books ha scritto il Romantic Suspense Duo cobalto, insieme a Anja Massetani.

Anja Massetani (aka Sophie Martin), nata e vissuta a Dresda, in Germania, oggi vive immersa nella verde campagna in provincia di Firenze insieme al marito, tre figli, cani, gatti e galline. Sin da bambina, la lettura è sempre stata la sua passione. Solo da pochi anni però, sull’onda del boom del Paranormal Romance, si è avvicinata anche al mondo della scrittura, esordendo nel 2014 con Immelancholy, innanzitutto vendetta, un romanzo distopico/Paranormal scritto per Mammaeditori. Per Emma Books ha scritto il Romantic Suspense Duo cobalto, insieme a Alice Bianchi Winchester. Ama leggere di tutto ma predilige il romanzo d’amore in ogni sua variante, e questo vale anche per la scrittura. Inoltre, ha una passione sviscerata per la musica metal, il country rock e il football. Sogna di fare lunghi viaggi e trasferirsi in Texas, un giorno. Per adesso, gli unici mezzi per realizzare i suoi sogni sono i libri e la fantasia.





Uscita: "OLTRE IL BUIO IL TUO RESPIRO" di Elisabetta Barbara De Sanctis

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Genere: Romance
Editore: Self-Publishing
Pagine: cartaceo: 194 – ebook: 157
Prezzo: ebook: € 0,99 – cartaceo: € 9,85
Uscita: 22 novembre 2015







Sinossi:
La vita di Laura è perfetta: una laurea in tasca, un lavoro in un prestigioso studio di consulenza, Paola, l'amica dai tempi dell'università e Luca, il suo grande amore. Ma la vita è tutt'altro che perfetta. Così una mattina basta una piccola discussione, una scelta dettata dalle proprie paure, una parola sbagliata e dopo poche ore Laura si ritrova a vivere lo strazio di una vita senza Luca, che giace in coma a seguito di un incidente. Da quel momento Laura si trascina cercando di sopravvivere, appesa alla speranza che Luca possa svegliarsi; lotta contro tutto e contro tutti, ogni giorno, per difendere il suo amore, mentre i sensi di colpa la divorano. Un'unica certezza a cui aggrapparsi: la notte, la presenza di Luca nel loro letto, il suo respiro. Ovunque sia Luca infatti, ogni notte la cerca, si trovano, si amano, oltre ogni dubbio, al di là di ogni logica…

NOTA: il romanzo prende vita da un racconto erotico, inizialmente presente sul blog, poi pubblicato in self publishing in ebook in versione gratuita e, al momento, a pagamento nei principali store, dal titolo “Stanza 530”. È stato l’apprezzamento entusiasta dei lettori a convincermi a dare vita a questo romanzo; in tanti mi hanno scritto di essersi affezionati a Laura, Luca e Paola e mi hanno chiesto di dare voce ai personaggi in una storia che non fosse limitata solo ad un racconto.


L’autrice:
Elisabetta Barbara de Sanctis è un nom de plume dietro cui si cela un’autrice, ma soprattutto una donna con una personalità dalle mille sfaccettature che esprime in tutto ciò che scrive. Dal rosa all'erotico, passando per la narrativa, riesce a dare vita a personaggi femminili autentici e ricchi di sfumature. È presente su diversi social e cura un blog personale. Nell'aprile 2015 è uscita la sua prima raccolta di poesie: Anima e Carne - Ed. ErosCultura cui hanno fatto seguito alcuni racconti: L’altra lei (sempre con ErosCultura), Senza più nome e Stanza 530, quest’ultimo spin off del romanzo Oltre il buio il tuo respiro.
Contatti:



Recensione:"NEPHILIM – RIBELLIONE ALL’INFERNO" di Valerio La Martire

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Genere: Urban fantasy, M/M
Editore: Self-Publishing
Pagine: 272
Prezzo: € 3,99
Uscita: 1 Ottobre 2015


Disponibile su Amazon 





Sinossi:
La bocca dell’Inferno si è aperta nella baia di New York. E la posta in gioco non è mai stata così alta. Alexander, Emily e Valerie devono affrontare una crisi che potrebbe travolgerli tutti. Gli Eterni stanno incatenando i Nephilim al loro controllo, in un gioco di potere nel quale nemmeno gli Stregoni rimarranno neutrali. 
Mentre il mondo si avvicina alla rivoluzione, Ryan ha un solo pensiero: riportare indietro Jonathan. 
Il secondo volume della saga dei Nephilim penetra nei gironi dell’Inferno, è venuto il momento di superare ogni limite umano.

La trilogia "Nephilim"è così composta:
Preludi - racconto gratuito
2 -RIBELLIONE ALL'INFERNO
+ a seguire



L'autore :

Valerio la Martire è nato a Roma il 5 novembre 1981, con due settimane di ritardo. Ha recuperato il tempo perduto mettendosi a scrivere a dodici anni. Visto che le sue giornate durano 42 ore ha lavorato come barman, commesso, operatore di call centre, animatore turistico e baby sitter. È stato volontario per Greenpeace e per non farsi mancare nulla ha lavorato anche con l’Unhcr e Medici Senza Frontiere.  Tra le sue pubblicazioni, I ragazzi geisha (Ed. Libreria Croce, 2009), libro sulla prostituzione maschile; Stranizza(Bakemono Lab. 2013), storia d’amore omosessuale nella provincia siciliana; Nopperaboo! (Bakemono Lab. 2013), favola per bambini ambientata in Giappone. 
Nephilim è la sua prima trilogia urban fantasy. 


Non vedevo davvero l'ora di avere per le mani il secondo capitolo di questa saga!
Se il primo capitolo era stata una bellissima scoperta tutta targata Made in Italy,con un finale che mi aveva lasciato interdetta, causa la “malignità” dell'autore che aveva concluso la vicenda con un colpo di scena che ha rischiato di farmi diventare una sua stalker(Valerio ti tengo d'occhio!),questo seguito è stata la riconferma del suo talento.
Lo stile è sempre fluido,le vicende si svolgono senza sosta,le avventure che i personaggi vivono sono in crescendo,e tutto si svolge nel giro di pochi giorni,ottima scelta per mantenere vivo l'interesse del lettore.
Dove eravamo rimasti? Ryan è senza poteri perché ne è stato privato da Adam(sì, lui il primo uomo!Quanto lo odio....) e sta cercando di raggiungere Jonathan negli inferi, dove è precipitato per salvargli la vita. Gira per le strade di New York alla ricerca di un modo per raggiungerlo e riportalo indietro,perché sente che il ragazzo è ancora vivo;la connessione che li lega è forte e l'amore che il ragazzo nutre per Jonathan è puro e sincero.
Jonathan,che mi aveva già conquistato con la sua bontà,vuole cambiare in meglio l'esistenza delle anime precipitate all'inferno,perché per lui nessuno merita la dannazione eterna. Il suo cammino sarà molto doloroso, ma leggendo avrete una sorpresa.
Gli altri personaggi che appaiono nel romanzo,e che dovrebbero essere di contorno,si muovono sempre più in autonomia. La narrazione diventa corale e tutti hanno un  sogno in comune: vogliono ottenere la libertà e poter avere il libero arbitrio. Per questo scopo, si stringono alleanze che si pensava fossero impossibili.
Emily e Valerie/Val si sono grandemente riscattati ai miei occhi. Emily,che mi era sembrata una ragazzina molto superficiale,viziata e frivola,ha dimostrato una gran forza di carattere,nonché fisica e magica, e adesso lotta per quello in cui crede e per chi ama.
Valerie/Val mi aveva subito stregato,ma il suo odio primitivo nei confronti di Ryan e il trattamento che aveva riservato a Morgan,me l'avevano fatta quasi odiare. Adesso che anche lei è libera di agire senza avere la responsabilità del clan sulle spalle, ha tenuto testa ad Adam con coraggio e rischiando il tutto per tutto. Spero continui su questa strada, perché mi piacerebbe che riavesse le sue ali un giorno.
Chi però mi ha colpito di più e che mi ha commosso con il suo dolore,la sua pena,il suo amare per forza Dio, è Lucifero. Ho sempre trovato molto accattivante la sua figura,forse perché sono più affascinata dal lato oscuro dei personaggi ,di sicuro meno prevedibile rispetto al buono di turno,e anche per la quantità di scritti più o meno teologici su lui,e il conseguente alone di mistero che lo avvolge. Non professo la religione cattolica da anni ormai,credo di più nella scienza che nel misticismo religioso,ma avendo ricevuto un educazione cristiana, Lucifero fa parte della mia cultura  e incarna da sempre il male assoluto.
Molti interrogativi mi frullano in testa sul suo mito,specialmente il fatto che prima fosse il preferito di Dio su tutte le sue creature e poi è diventato l'origine del male.
L'interpretazione che ne ha fatto l'autore è particolarmente vicina al mio modo di vedere questa creatura,che è sia stella della sera che del mattino,luce e ombra nella stessa anima.
Nel romanzo ritroviamo più o meno i personaggi comparsi nel primo capitolo,con l'aggiunta anche di qualche new entry che ha mescolato un po' le carte in tavola(come la Congrega degli Incantatori,i Mutaforma,infernali scapestrati e divertenti, tra i quali mi ha fatto morire Rubicoso!).
Non ho ancora capito Eva da che parte stia; Adam, invece, non lo reggo proprio,troppo misogino per i miei gusti e vero antagonista di tutti. Infine c'è “Lei”: la sua presenza aleggia,non ne ho ancora la conferma ma ho un piccolo sospetto su chi posa essere.
Anche stavolta Valerio  riconferma  la sua “perfidia” nel finale del libro: ha questo brutto vizio,che in verità molti autori hanno,di lasciare il lettore sempre con la scena madre! Spero si farà perdonare nell'ultimo capitolo della trilogia....è avvisato!
Vorrei potervi mettere un paio di citazioni,frasi e pensieri che mi hanno particolarmente colpita ma ho paura di rovinarvi troppo la lettura. Posso solo dirvi che riguardano tutti Jonathan e Lucifero.
Spero di avervi incuriosito abbastanza e convinto, ancora una volta,a leggere  questa saga che tanto mi è piaciuta,perché tra ritorni(non voglio fare troppi SPOILER ma il nostro attore shakespeariano mi fa sempre morire dal ridere con il suo linguaggio aulico!), addii e rivelazioni, si prospetta una lotta senza esclusione di colpi per la conquista della libertà!
Riconfermo il mio giudizio originario:quattro stelle! Valerio avanti tutta che adesso voglio il finale col botto!


Recensioni:" MEZZO VAMPIRO" di Belinda Laj

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Genere: Urban fantasy
Editore: Self Publishing
Ebook: prezzo: € 2,99 – pagine: 411 
Uscita ebook: 12 marzo 2015  
Cartaceo: prezzo: € 14,98 – pagine: 490
Uscita cartaceo: maggio 2015





Sinossi:
Julian Laurent non è come gli altri vampiri: lui non ha ricevuto il marchio dal Signore degli Immortali. Per questo motivo la sua permanenza all’interno della Damned Academy non sarà facile; oltre a dover affrontare il disprezzo di vampiri, angeli, demoni e mezzosangue, dovrà vedersela con Mia, una ex ragazza di cui non ricorda nulla. Julian crede che tutti i suoi problemi si riducano a questo, ma presto capirà che in gioco c’è molto di più. I trasformati gli danno la caccia per ucciderlo, e un pericoloso potere che nessuno dovrebbe avere sta crescendo dentro di lui. Grazie a Ray, un altro vampiro, scoprirà cosa è realmente il marchio: uno strumento con cui il loro Signore, Blake, tiene in proprio potere gli immortali. Liberare gli studenti dall’influenza del marchio non sarà affatto semplice, anche perché Julian crede di essere legato a Blake da un filo invisibile, e la realtà è peggio di quanto possa immaginare.

L’autore: 
Belinda Laj è scrittrice e sognatrice. Ama leggere da sempre e legge di tutto, anche se il suo genere preferito è il fantasy, con particolare attenzione all'Urban, che le permette di scoprire nuovi mondi, realtà alternative e creature soprannaturali.


 Mezzo Vampiro mi ha sorpresa: mi aspettavo una lettura di stampo adolescenziale, invece riguarda ventenni. Altro aspetto che ho apprezzato è l’originalità nel rivisitare il folclore delle creature fantastiche più note. Infatti, la vicenda è ambientata tra vampiri, angeli, demoni e mezzosangue, che (come nella migliore tradizione Urban Fantasy) vivono in una comunità celata agli umani. Gli intermezzi scolastici ricordano l’atmosfera di Harry Potter, tanto che alcuni insegnanti mi hanno divertita (compreso quel “bruto” di Marcus Ross).
La vicenda è scorrevole, coinvolgente, dall’evoluzione interessante: avventura, colpi di scena e “i trip mentali” di Julian, accompagnano il lettore fino all’epilogo inaspettato ma gradito, che getta le basi per i prossimi capitoli. Purtroppo alcune questioni restano in sospeso o non sono ben spiegate: bisogna attendere i seguiti per conoscere le risposte.
Buona la caratterizzazione dei personaggi. Secondo me, i migliori sono il protagonista Julian e Blake Night. La storia segue i pensieri di Julian. L’autrice gestisce con naturalezza il punto di vista di un giovane uomo e mantiene coerenza con la sua personalità sensibile e risoluta. La scontrosità di Julian (che sfiora la stupidità) potrebbe portare il lettore a detestarlo, ma il suo carattere è coerente con le sfide esistenziali che affronta e l’età. Inoltre, viene naturale provare empatia e tifare per lui.
Blake Night, invece, il Signore degli Immortali, mi ha conquistata: affascinante, autoritario, spietato all’occorrenza, scaltro, tormentato, sensibile.
Tra gli altri personaggi, sono rimasta colpita da Logan, Hunter e Audley. Ho rivalutato Logan dopo aver scoperto cosa nasconde la sua corazza di presunta superiorità. Hunter mi è piaciuto perché diventa “l’angelo custode” di Julian: ci vuole coraggio per sopportare e supportare Julian! Audley mi è parso simile a Blake Night, di cui è il braccio destro.
Appropriato lo stile, perché adatto a un tipo come Julian e alla sua età: colloquiale e naturale, ma senza esagerare.
Mezzo vampiroè un libro interessante in perfetto stile Urban Fantasy – New Adult, adatto agli appassionati di questi generi. Questo primo capitolo annuncia il possibile successo della serie Damned Academy.





Recensione:"Ci vediamo su FB" di Lavinia Brilli

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Genere: Chick Lit
Editore:
S
elf Publishing, 
Pagine: 159
Prezzo:  0.99
Uscita: Settembre 2015











Sinossi:

“Diana, mia cugina Diana che vedo solo una volta l’anno quando vado a Milano a fare spese, tornando regolarmente a mani vuote perché i negozi dove mi porta mi mettono in soggezione, vuole venire a divertirsi qui dove il massimo della vita è la spesa fai-da-te al supermercato, con tanto di lettore ottico e brivido di suspense per il controllo a campione. 
Forse ho un po’ calcato la mano nelle mie ultime e-mail. Devo aver accennato a qualche festa o gita o cena, tanto per non sfigurare con lei che racconta di essere sempre in giro con gente che finisce su Diva e Donna tutte le settimane. 
Ma adesso come me la cavo?” 

Lisa ha superato da un po’ i quaranta e si sente in piena mezza età. Tra supermercato e parrocchia, tra un marito misantropo e un lavoro deprimente, la sua vita è spumeggiante come una coca sgasata. Eppure guardandosi intorno vede gli altri quarantenni in pieno fervore, a caccia di divertimento come adolescenti in ritardo di qualche decennio. 
Mentre lei occupa il suo tempo preparando la merenda agli amici dei figli, le sue uniche due amiche passano da un pub a una discoteca, pubblicando immancabilmente i selfie su Facebook per dimostrare ad amici e conoscenti quanto si divertano. E Lisa è proprio tra quelli che si collegano a Facebook per guardare la vita degli altri dal buco della serratura, senza mai pubblicare niente (chi vorrebbe guardare le foto di una consulta scolastica o di una serata davanti alla tv?) 
L’annuncio della visita di sua cugina Diana, regina delle serate milanesi e desiderosa di conoscere la vita notturna della provincia, getta Lisa nella disperazione e la costringe a cercare un modo per allargare il suo giro di amicizie. 
Dopo aver tentato di tutto, Lisa ha un’illuminazione e architetta un piano per rendere la sua vita più interessante proprio con l’aiuto di Facebook, ma imbranata com’è le sarà difficile evitare figuracce e camminare in equilibrio sul filo delle bugie. 
E adesso anche il rischio di perdere il marito è dietro l’angolo… 



La protagonista di questo romanzo, Lisa, mi ha letteralmente fatto morire dalle risate fin dalle prime battute. Anch’io, come lei, vivo in un paesino di poche anime, in provincia, in cui quando arrivano le mode, sono già preistoria nelle metropoli come Milano. Non parliamo poi della vecchietta impicciona che fa capolino dal condominio di Jacopo – amico di Lisa - certamente so di che cosa stiamo parlando!).
I vari tentativi compiuti da Lisa, alla ricerca costante di amicizie, per riempire la sua pagina FB, mi fanno davvero sorridere nella loro goffaggine, ad esempio quando decide di seguire una trasmissione televisiva (non propriamente di stampo intellettuale) al solo scopo di avere qualcosa di cui parlare con gli altri; o meglio ancora, nel momento in cui, decide di prendere parte alla vendita a domicilio di prodotti erotici (Fuego Rojo).
Il romanzo, nella sua semplicità, offre diversi spunti su cui riflettere, e che ovviamente rimandano a quanto possa essere triste la nostra dipendenza dal social. Lisa, infatti, finisce con il creare un profilo falso (dotato di amici falsi, o presunti tali); con i quali finge di trascorrere del tempo, impegnata in serate di ogni genere e divertimento.
“Se la tua vita non è su FB, nella sua totalità, oggi non sei nessuno!”
“Ma che succede? Stanno tutti in chat? Poi si lamentano al TG, che il PIL è crollato!”
Il personaggio del marito Paolo (che all’inizio appare decisamente noioso) ed “outsider” (se vogliamo esprimerci con il linguaggio odierno), a mio parere, acquisirà il valore che merita alla fine del romanzo, laddove Lisa si renderà conto che la vita reale è ciò che davvero conta, e che prevale, sempre e comunque su quella virtuale e ben più precaria. Infatti, ho personalmente molto apprezzato la parte in cui Lisa si rende conto di essere la più fortunata tra le amiche (poche peraltro, considerato il suo profilo poco “social”, e il fatto che abbia un telelavoro): ha un marito che la ama sinceramente, due figli, una cultura e un impiego. Il suo compito è dunque quello di ascoltare le amiche, non perché la sua esistenza sia meno fortunata, al contrario; semplicemente perché a paragone delle altre è ben più completa. Lo stile immediato e fresco dell’autrice fa passare quindi un ottimo messaggio: non sempre la vera felicità è tangibile (ossia quella che si vede). Inoltre, mostrare la propria esistenza nella sua interezza su FB è una medaglia con doppia faccia: si rischiano enormi figuracce!
Un’ultima nota personale: la sorpresa finale riservata da Diana a Lisa è la ciliegina sulla torta, secondo me. Consigliato a chi non vive senza uno sguardo quotidiano al proprio profilo sui social più alla moda.




Anteprima: "TUTTO MA NON IL MIO TAILLEUR" di Cecile Bertod.

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E se a un tratto la tua vita si trasformasse in un incubo?


Genere: Romance Contemporaneo
Editore: Newton Compton Editori
Collana: Narrativa n. 1151
Pagine: 288
Prezzo: € 4,99
Uscita:  3 marzo 2016








Sinossi:

Trudy Watts ha tutto quello che ha sempre sognato: un lavoro in banca che la soddisfa, un ragazzo fantastico e un appartamento in una delle zone più alla moda di Londra. Non cambierebbe nulla, neanche gli orari impossibili in ufficio. Dopo sei anni dalla sua assunzione, quando ormai sembra stia per arrivare la tanto attesa promozione e il suo matrimonio con Horace è vicino ecco che la catastrofe le piomba addosso. E Trudy viene trasferita in una sperduta cittadina della Scozia. L’arrivo è traumatico: detesta tutto e tutti e desidera solo scappare via. L’unico luogo in cui rifugiarsi è un piccolo pub, il cui giovane proprietario si diverte non poco a punzecchiarla. Ed è proprio lì che forse, improvvisamente, la sua vita cambierà.


«Cinque stelle sono troppo poche per un libro che è un vero gioiellino. Intelligente, ironico, divertente, per nulla banale, scritto benissimo e molto, molto spassoso.»
Rachele

«Personaggi veri, perfettamente resi come lo schizzo di un quadro d’autore, che escono dalle pagine come fossero vivi e pulsanti. Lo stile è fluido, energico, incalzante, gli aneddoti quando esilaranti e quando tenerissimi… e non mancano vere “chicche” di una comicità vivace e raffinata. Che aggiungere? Un BRAVA all’ennesima potenza!».
Victoria

«Se cominciate questo romanzo affamate della sua grande ironia, le sue battute acute e irriverenti, i sospiri, le risate, l’irritazione... insomma tutta la gamma di emozioni assicurate dal marchio Bertod, allora avete trovato pane per i vostri denti.»
Crazy for romance
  


L’autore:



Cecile Bertod ha trent’anni, è una restauratrice archeologica e vive a Napoli. Tra un restauro e l’altro, ama leggere. Ha iniziato a scrivere con un fantasy, poi ha proseguito con il rosa. Nutre una certa avversione per i nerd, le cene alla romana e la piastra per i capelli. La Newton Compton ha già pubblicato, con notevole successo di pubblico, Non mi piaci ma ti amo. Per sapere di più su di lei, www.cecilebertod.it




Romantic Xmas: "UNA STORIA DI NATALE" di Viviana Giorgi.

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Buon lunedì  Insaziabili!
Questa mattina, per voi, un nuovo racconto della rassegna "Romantic Xmas":  VIVIANA GIORGI ci racconta "UNA STORIA DI NATALE", godibile, leggera e divertente proprio come la sua penna!
Valentina, la protagonista, riuscirà a trovare un po' di spirito natalizio? Scopritelo!

Buona lettura!






Se c’era una cosa che Valentina non sopportava, era il Natale. Ne aveva viste così tante in quel giorno, che ormai ogni inizio di dicembre si rifugiava a San Giulio, un villaggio di poche anime incastonato in una valle aspra e fredda delle Dolomiti. Lì, nonostante il mercatino natalizio e la processione della vigilia, poteva scordarsi il Natale ed evitare seccature continue quali inviti, regali inutili e abbracci da perfetti sconosciuti.
O sguardi compassionevoli. Eh sì, perché, fra le varie cose spiacevoli che le erano successe il 25 dicembre, tre anni prima, c’era stato anche il tanti saluti e baci del suo fidanzato. E le litigate dei suoi genitori, allora? Puntuali a Natale. Non c’era da sorprendersi che lo odiasse.
Anche quell’anno Vale si rintanò a San Giulio e la mattina della vigilia scese in paese per le ultime spese; lo fece un po’più presto del solito, per evitare la nevicata prodigiosa che, a sentire Karl, il Giuliacci locale, sarebbe cominciata proprio quel pomeriggio.
«Ciao Fale» la salutò Ulrich non appena mise piede all’emporio. Ex nazionale di discesa libera e ora maestro di sci, non aveva ancora abbandonato la speranza di portarsela a letto.
«Non fieni con me alla fiacolata, stanotte?» le chiese con quel suo accento alla GustavThoeni tentando un approccio tra gli scaffali della pasta.
«Quante volte ti devo ripetere che ho chiuso con voi maschi bastardi?» rispose lei ridendo.
«Una notte con me, e kampieresti idea.»
Lei alzò un sopracciglio dubbioso, gli appoggiò entrambe le mani sul petto e lo spinse via.
Fu in quel momento che il campanello della porta tintinnò e un uomo si affacciò alla soglia. Aveva il volto stravolto e arrossato e, a giudicare dagli abiti firmati che indossava, non doveva essere di quelle parti.
«Avete visto un bambino di otto anni, alto così, con i capelli rossi e una giaccavento blu?» chiese affannato.
«Temo di no» rispose Agnese, la proprietaria dell’emporio. «Guardi più avanti, c’è un negozio che vende giocattoli, magari è lì.»
L’uomo, in evidente stato confusionale, accennò un saluto e uscì facendo di nuovo tintinnare il campanello.
«Un altro stronzo che si è perso il figlio» commentò acida Vale, che conosceva bene quel tipo d’uomo, avendone avuto uno per padre.




Lo chalet di Valentina si trovava a un paio di chilometri a nord del paese, tra la pista di fondo e un bosco di abeti. Per Vale non esisteva luogo più bello al mondo, soprattutto quando la neve era così alta e l’aria profumava di resina e di legna bruciata. Parcheggiò il fuoristrada, prese le borse della spesa dal baule ed entrò in casa, accolta da un gatto grasso, multicolor e di certo un po’ sordo, perché neppure lui si accorse dell’ospite misterioso che scivolò silenzioso fuori dalla Jeep e si infilò subito dopo in casa.
Vale si preparò un panino poi, col piatto in mano, andò in soggiorno dove il computer già l’aspettava acceso a pagina 129 del suo nuovo romanzo. Addentò il sandwich e rilesse le ultime righe, ancora indecisa su come proseguire. Aveva bisogno di un piccolo colpo di scena, qualcosa di inaspettato, come…come… One way or another degli One Direction suonata a tutto volume?
Facendo volare in aria il panino, si alzò di scatto e, pur non desiderando altro che darsela a gambe, si guardò intorno per cercare di individuare la sorgente di quella musica infernale, che nel frattempo era già finita.
Ecco, lì, dietro il divano, qualcosa si stava muovendo. E non era il gatto multicolor.
«Chi c’è?» chiese Vale, brandendo una sedia come un domatore di tigri. «So che sei lì dietro, fatti avanti.»
Gli One Direction ci riprovarono una seconda volta, ma vennero di nuovo zittiti.
Vale si avvicinò al divano col cuore in gola per il terrore, sperando di non trovare lì dietro i fantasmi del Natale in visita di cortesia come a casa Scrooge.
«Vieni fuori da lì»ordinò, con voce un po’ stridula e il cuore che sembrava uscirle dal petto.  
Fu allora che dalla spalliera del divano spuntò una zazzera di capelli rossi, subito seguita dal viso terrorizzato di un ragazzino.
Avete visto un bambino di otto anni, alto così, con i capelli rossi e una giaccavento blu?
Aveva chiesto quell’uomo. Be’, eccolo lì. In carne e ossa e a casa sua.
Vale lasciò andare un respiro di sollievo.
«Sei solo un ragazzino e per poco mi hai causato un infarto. O forse è stata quella canzone!»
«Non ti piacciono gli One Direction?»
«Preferisco gli Stones.»
«Chi sono?»
«Chi sonoooo? Ma senti questo moccioso!»
Gli occhi del piccolo diventarono ancora più grandi e tondi.
«Allora, bambino pestifero, come ti chiami?»
«Marco.»
«Marco, sai che tuo padre ti sta cercando e che a questo punto avrà chiamato anche l’Interpool, sempre che non sia già morto di paura?»
«Il papà è morto?» chiese il ragazzino spalancando anche la bocca.
«Be’… è possibile. E se è così ce l’avrai sulla coscienza per tutta la vita» gli disse, più perfida della strega cattiva del Mago di Oz. E infatti, il piccolo scoppiò a piangere.
Mannaggia, ci mancavano le lacrime! Ma che ne sapeva lei di ragazzini, a parte che erano insopportabili almeno quanto il Natale?
Di nuovo gli One Direction.
«Non sarà mica la suoneria di un cellulare, quella?» gli chiese.
Il ragazzino la fissò con occhi grandi, tondi e ora anche bagnati e impauriti. Lei si avvicinò con la mano tesa, inflessibile come la signorina Rottenmeier.
«Avanti dammelo, che sarà tuo padre. Non ci tieni a sapere se è ancora vivo?»
Il ragazzino mosse la testa in su e giù in modo frenetico, poi stese il braccio e le passò il cellulare, mentre una grossa lacrima gli rotolava giù dalla guancia.
Lei schiacciò recall e il padre stronzo rispose al primo trillo.
«Marco, dove diavolo sei?»
«Non sono Marco. Mi chiamo Valentina e stia tranquillo, suo figlio è sano e salvo a casa mia. Non mi chieda come abbia fatto ad arrivare fin qui, perché non lo so. Venga invece subito a riprenderselo.» Gli diede quindi le indicazioni necessarie e tolse la comunicazione.
Con un sospiro si lasciò cadere sul divano e con sorpresa vide il piccolo uscire dal suo nascondiglio e sistemarsi come un cucciolo spaurito accanto lei. Era caldo e tenero, e orrendamente bagnaticcio di lacrime.
«Perché tu non hai l’albero di Natale?» le chiese.
«E tu perché sei scappato?»
«Perché io non voglio passare il Natale con quella. La odio.»

Il padre distratto arrivò dieci minuti dopo, sempre più in stato confusionale, ma, forse un po’ meno stronzo di prima. Irruppe nello chalet come uno SWAT, ma, non appena vide il visetto del figlio, lasciò perdere ogni discorso preconfezionato e pensò solo a stringerlo fra le braccia, con uno sguardo così carico d’amore e di riconoscenza che Vale sentì qualcosa partirle dal petto, arrivarle in gola e stringerla sino quasi a soffocarla. Con la scusa di lasciare padre e figlio soli a risolvere i loro problemi, scappò in cucina dove per un po’ lottò con quello stupido groppo che non le andava né su né giù. Poi, per non pensarci, si mise a trafficare finché un bel vassoio non fu carico di cibo.
«Ho immaginato che il bambino avesse fame» disse rientrando in salotto col vassoio. Fu allora che li vide, il padre seduto sul divano, il ragazzino addormentato, abbarbicato a lui come un cucciolo di coala.
L’uomo le sorrise e le tese la mano. Aveva occhi blu che brillavano di felicità e un sorriso che le si infilò nel cuore e glielo scaldò più di un raggio di sole.
«Mi chiamo Andrea» le disse, mentre lei gli stringeva la mano con troppa forza, «grazie per quello che ha fatto per Marco.»
«Oh, non ho fatto nulla. Temo che sia stato suo figlio a fare qualcosa per me» mormorò confusa, sedendosi al suo fianco. I loro occhi si incontrarono e per qualche secondo si parlarono come solo gli occhi sanno fare.
«Credo che oggi questo ragazzino abbia fatto molto anche per me» disse infine lui, sospirando e appoggiando le labbra sulla fronte del piccolo.
Vale assentì col capo, poi, sorprendendo se stessa, chiese:
«Mi accompagnerebbe con suo figlio a comprare un albero di Natale, più tardi?»
«Tutti gli alberi che vuole. Non ho altri programmi, questo Natale.»
«Forse nevicherà.»
«Bene, adoro la neve.»
«Anch’io.»




L'autrice:



Ex giornalista, milanese, amante dei bassotti e dei gatti rossi, Viviana Giorgi scrive per lo più commedie romantiche contemporanee, più speziate che sfumate, con eroine decise, ma un po’ imbranate e non certo sofisticate, ed eroi gloriosamente da sballo. Tra una romantic comedy e l'altra, ogni tanto si lascia tentare anche dal lato più sorridente e vivace del romance storico, suo primo indimenticato amore. Il lieto fine per Viviana Giorgi? Obbligatorio e altamente glicemico, sia che la sua eroina vesta in jeans o in stile impero. Perché, come ripete spesso: se si deve sognare, meglio farlo alla grande, no?


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Anteprima: "HO VOGLIA DI INNAMORARMI" di Cassandra Rocca.

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 Dall’autrice della trilogia bestseller Tutta colpa di New York

Genere: romance contemporaneo
Editore: Newton Compton Editori

Pagine: 320
Prezzo:  € 4,99 e-book
Uscita:  28 gennaio 2016








Sinossi:

Da quando ha lasciato casa e famiglia per trasferirsi a Los Angeles, Heaven Taylor ha un solo desiderio: trovare la propria strada e sentirsi una donna. E soprattutto una giornalista realizzata. Ma la concorrenza è agguerrita e non è facile tenersi il posto al giornale di gossip. Per riuscirci deve accaparrarsi uno degli scoop più ambiti: paparazzare la top model più in vista del momento insieme al suo amante misterioso.
Decisa a farcela, Heaven si mette all’inseguimento, finendo su uno scoglio in mezzo al mare per spiare i due piccioncini a bordo di uno yacht. Ma un’improvvisa tempesta la coglie di sorpresa e, proprio mentre pensa di avere gli scatti giusti, Heaven cade nell’oceano, mandando in fumo tutto: attrezzatura, fotografie e sogni di gloria.
A salvarla da annegamento certo è David Cooper, che sopraggiunge su una barca bianca come un principe sul suo baldo destriero. Peccato che non sia propriamente un principe e che Heaven lo detesti cordialmente da quando, anni prima, si è lasciata sedurre da lui per poi scoprire di essere solo l’oggetto di una scommessa tra amici.
Naufragati insieme su un isolotto disabitato, i due dovranno fare i conti con la vicinanza forzata e l’attrazione che sboccia nuovamente tra loro, complice un’atmosfera dall’incontaminata bellezza...




«Libro bellissimo, scritto molto bene e che ti trascina immediatamente in una delle più belle, avvincenti, divertenti e romantiche storie che abbia letto negli ultimi tempi.»

«Ho davvero apprezzato questa storia. Il romanticismo che ti trasmette è davvero tantissimo e ti trovi sin dalle prime pagine con un sorriso da ebete stampato sulla faccia. Consigliato a tutti quelli che ancora credono nelle favole d’amore.»


L’autrice:

Cassandra Roccaè di origini siciliane e vive a Genova. Nella vita di tutti i giorni lavora come educatrice infantile, ma dedica il tempo che le resta al suo amore più grande: i libri. Newton Compton ha pubblicato il suo romanzo d’esordio Tutta colpa di New York, che ha riscosso un inaspettato successo, rimanendo per settimane ai primi posti delle classifiche, anche in quelle degli store online, e Una notte d’amore a New York. Solo in versione ebook In amore tutto può succedere 1.5, Tutta colpa della gelosia 2.5 e nell’antologia Baci d’estate il racconto L’alba nei tuoi occhi. Per saperne di più visita la sua pagina Facebook.





Insaziabili Letture: 2° Giveaway #Natale2015

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- "L'AMORE NON È MAI UNA COSA SEMPLICE"di Anna Premoli

edito da Newton Compton
Genere:Romance contemporaneo



Lei studia Economia alla Bocconi. Lui ingegneria al Politecnico. 
Si conoscono ed è odio a prima vista. Ma per superare un esame saranno costretti a collaborare…






"REFLECTIONS"di Kasie West

edito DeAgostini
Genere: Paranormal YA


Mi chiamo Addison Coleman. Ho diciassette anni e un potere straordinario: riesco a vedere il futuro. Da quando i miei genitori hanno deciso di divorziare mi sono trovata davanti alla scelta più difficile di sempre – con chi di loro sarei andata ad abitare? – e ho iniziato a indagare il futuro. Un’Indagine per capire quale fosse la migliore delle mie alternative. O almeno così speravo. Perché l’Indagine si è rivelata molto più complicata del previsto. Due ragazzi hanno stravolto la mia vita, o forse sarebbe meglio dire… le mie vite...

- "BUNKER DIARY"di Kevin Brooks

edito Piemme
Genere: Thriller/ Horror

Linus, sedici anni, insieme a quattro adulti e una ragazzina di nove, si trova intrappolato in un bunker, uno spazio claustrofobico da cui nessuno può fuggire. Sono stati rapiti da qualcuno che si è presentato loro ogni volta in modo diverso e non sanno perché sono stati scelti. Spiati da decine di telecamere e microfoni perfino in bagno, dovranno trovare un modo per sopravvivere.







Il Giveaway inizierà oggi Lunedì 7 Dicembre  e si concluderà Sabato 12 Dicembre  alle ore 12:00.
Comunicheremo il vincitore nel pomeriggio di Domenica 13 Dicembre .
I vincitori verranno comunicati sia tramite post sul blog che nella pagina dell'evento su Facebook.
I vincitori saranno i primi 3 nomi che compariranno nella lista che pubblicheremo dopo aver eseguito l'estrazione tramite il sito rafflecopter.com.

Questi sono i passaggi obbligatori da seguire per partecipare al giveaway:
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Come saranno assegnati i premi?
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Anteprima: "SERIE HARMONY DESTINY - DICEMBRE 2015".

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Notte ad alto rischio
di KATHIE DENOSKY

Genere: Erotico Contemporaneo
Editore: HarperCollinsItalia
Prezzo: € 3,20
Collana: Harmony Destiny - n. 2157
Disp. in edicola: 22 dicembre 2015
Disp. sullo shop: 16 dicembre 2015




Sinossi:

IL CLUB DEI MILIONARI - Amori appassionati e nuovi scandali nel club più esclusivo d'America.

Mischiare dovere e piacere è una tentazione che Josh Gordon non può permettersi. Per questo deve dimenticare di avere conosciuto Kiley Roberts, per non parlare dei ricordi infuocati di quell'unica notte trascorsa insieme. Come responsabile del comitato che decide i finanziamenti del Texas Cattleman's club, spetta infatti a Josh comunicare a Kiley la decisione di privare dei fondi l'asilo nido del club che lei gestisce. Ed è sicuro che non la prenderà bene. Forse una soluzione ci sarebbe: concedere alla giovane donna un mese di tempo per dimostrare la validità del centro. E controllare di persona ogni sua mossa.

Miniserie "Il Club dei milionari" - Vol. 6


Un Natale con il capo
di LINDA THOMAS-SUNDSTROM

Genere: Erotico Contemporaneo
Editore: HarperCollinsItalia
Prezzo: € 3,20
Collana: Harmony Destiny - n. 2158
Disp. in edicola: 22 dicembre 2015
Disp. sullo shop: 16 dicembre 2015




Sinossi:

Il giovane milionario Chaz Monroe si è appena regalato un nuovo giocattolo: un'agenzia pubblicitaria potenzialmente redditizia, ma con qualche difficoltà. Per capire cos'è che non funziona, si assegna il ruolo di vicepresidente, senza svelare la sua vera identità. Ora può controllare da vicino l'operato di Kim McKinley, la più dotata, e carina, delle pubblicitarie. Peccato che lei lo veda come il fumo negli occhi, convinta che le abbia soffiato la promozione che le spettava di diritto. Oltretutto il nuovo capo vuole a tutti i costi che Kim lavori a un'impor-tante campagna natalizia, mentre lei detesta quel particolare periodo dell'anno. Ma la resistenza della ragazza ha vita breve: come può impedire al fascino magnetico di Chaz di stregarla? Forse, per la prima volta, Kim vivrà un caldo, fantastico Natale.


Due rivali a nozze
di DAY LECLAIRE
Genere: Erotico Contemporaneo
Editore: HarperCollinsItalia
Prezzo: € 3,20
Collana: Harmony Destiny - n. 2159
Disp. in edicola: 22 dicembre 2015
Disp. sullo shop: 16 dicembre 2015





Sinossi:

I DANTE - Con un tocco riconoscere l'anima gemella. E cadere in un Inferno di passione.

Per tutta la vita Gabe Moretti ha rifiutato di credere all'esistenza dell'Inferno, la capacità innata dei membri della famiglia Dante di riconoscere l'anima gemella al semplice sfiorarsi delle dita. L'incontro con Kat Malloy, però, infrange ogni sua certezza. Lei è la sua rivale più agguerrita, l'ultima donna sulla terra che Gabe dovrebbe desiderare, eppure... l'attrazione tra loro deflagra come una fiamma bruciante. E quando tra i due si prospetta un matrimonio d'interesse, i dubbi si moltiplicano: Gabe non si fida di lei, ma ha un disperato bisogno di ciò che la loro unione gli porterà in dote. E dell'incredibile piacere che solo Kat sembra in grado di suscitargli.

La volontà del magnate
di MERLINE LOVELACE

Genere: Erotico Contemporaneo
Editore: HarperCollinsItalia
Prezzo: € 3,20
Collana: Harmony Destiny - n. 2160
Disp. in edicola: 22 dicembre 2015
Disp. sullo shop: 16 dicembre 2015




Sinossi:

I DIARI DELLA DUCHESSA CARLOTTA

L'amore non è sempre una favola per chi ha il sangue blu.

Non c'è niente di meglio che concedersi una vacanza al sole nel cuore dell'inverno. La pediatra Anastazia St. Sebastian ne ha davvero bisogno, soprattutto alla vigilia di quella che potrebbe essere la decisione più importante della sua carriera. Ma il soggiorno di tutto riposo si trasforma in un elettrizzante interludio sentimentale quando incontra il magnate texano Mike Brennan. Basta una cena per mandare Anastazia su di giri e tre giorni per farle perdere la testa. La dottoressa dal sangue blu, tuttavia, torna con i piedi per terra e a New York non appena scopre di non poter dare a Mike l'unica cosa che desidera veramente. Lui, però, non ha nessuna intenzione di demordere!

Miniserie "I diari della Duchessa Carlotta" - Vol. 4/4



Anteprima: "MAXIMUM RIDE: FOREVER" di James Patterson.

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Traduttore: Alessandro Zabini
Genere: Fantascienza
Editore: Casa Editrice Nord
Collana: Ride
Pagine:
 408
Prezzo:  € 9,99 (e-book)
Uscita:  21 aprile 2016











Sinossi:

Una nuova minaccia incombe su Maximum Ride…

Per mesi, Max e il suo stormo sono rimasti nascosti su un'isola del Pacifico, al riparo dalla serie di catastrofi naturali che si è abbattuta su tutto il pianeta. Tuttavia, quando un'improvvisa e violenta eruzione vulcanica li costringe ad abbandonare il loro rifugio, si trovano di fronte uno scenario ancora peggiore di quanto non si fossero immaginati: le città sono ridotte a cumuli di macerie, gran parte della popolazione è stata sterminata e i pochi superstiti sono pronti a tutto pur di accaparrarsi le poche risorse disponibili. Ma qual è stata la causa di tutto ciò? Chi ha scatenato l'apocalisse? Mentre il resto del gruppo vorrebbe solo ricominciare daccapo, Max ha bisogno di risposte. Perciò decide di partire anche da sola, senza sapere che in questo modo si sta consegnando nella mani di un nemico potentissimo, che ha un unico obiettivo: eliminare per sempre l'esperimento Maximum Ride…






L’autore:

JAMES PATTERSONè uno scrittore statunitense. Dopo gli studi, nel Massachusetts e nel Tennessee, si è trasferito a New York, dove ha lavorato per l’agenzia pubblicitaria J. Walter Thompson, diventando il presidente della filiale americana. Vincitore nel 1977 del prestigioso premio Edgar per il miglior romanzo d’esordio (The Thomas Berryman Number), da allora si è imposto come uno dei migliori e più prolifici autori di thriller.
La sua fama è legata soprattutto al personaggio di Alex Cross, lo psicologo cacciatore di serial killer interpretato sul grande schermo da Morgan Freeman in due fortunate trasposizioni (Il collezionista e Nella morsa del ragno), ma anche ai romanzi delle Donne del club Omicidi e alla serie Maximum Ride. I suoi libri, tradotti in tutto il mondo, solo negli Stati Uniti hanno superato le dieci milioni di copie vendute.



L'Angolo di Matesi: "NATALE E LA BALOGH"

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Come si trascorre il Natale in casa BALOGH? 
Teresa Siciliano ci parla di come la regina del romance storico ha parlato di festività e famiglia.
Prendete nota dei titoli!




Mary Balogh incentra molto spesso i suoi romanzi sul tema della famiglia in tutte le sue specificazioni (anche quelle negative). Però nell’insieme è chiaro che, secondo lei, non solo l’uomo non è fatto per stare solo, ma la sua collocazione migliore è proprio nell’ambiente familiare. 
Celebre ad esempio nel Duca di ghiaccio la passeggiata di gruppo, grandi e piccoli, nel parco e ricorrenti in più di un romanzo le protagoniste che rotolano su se stesse giù da un declivio, per la gioia soprattutto dei bambini (sarà un sogno rimosso dell’autrice, mi sono chiesta spesso, o il ricordo di un’abitudine giovanile?).
Si potrebbero citare molti titoli, ma, secondo me, il più rappresentativo da questo punto di vista perché abbinato al Natale è Una promessa d’amore.
La trama utilizza uno degli espedienti più sfruttati dal rosa: il matrimonio di convenienza che diventa un legame d’amore. Randolph, che ha ereditato il titolo nobiliare da un parente giocatore e spendaccione, quindi carico di debiti, è innamorato di Dorothea, la cui mano non gli viene concessa proprio perché è sull’orlo della prigione. Ma un ricchissimo commerciante di carbone, Transome, rileva tutti i suoi debiti e gli offre di cancellarli se accetterà di sposare sua figlia. Ellie, da parte sua, ama Wilfred, che però, pur dichiarando di ricambiarla, rifiuta di sposarla perché, a suo dire, non le può garantire la vita che merita. Quindi accetta di unirsi a Randolph per rendere felice suo padre, che è nella fase terminale di una grave malattia.
Date le premesse, il matrimonio non comincia bene, anche perché i due non si conoscono e, separati anche dalle barriere di classe, fraintendono spesso i comportamenti reciproci.
L’autrice però approfondisce con ogni cura la psicologia dei protagonisti, caratterizzati da grande senso del dovere e della moralità. Dopo qualche tentativo, più o meno riuscito, di trovare il modo per convivere civilmente, la situazione si sbloccherà proprio in occasione delle feste di Natale, cui parteciperanno quattro nobili amici di lui e tutta la numerosa, allargata famiglia di lei.
Randolph è stato allevato in assenza di una vera vita familiare, all’insegna del self control e del decoro, connesso alla sua posizione sociale. I Transome, invece, sono affettuosi, cordiali e rumorosi e, dopo un momento di iniziale sconcerto, Randolph scopre che sanno divertirsi anche con poco e trova la loro compagnia calorosa e sempre più piacevole.
Seguono le componenti tipiche del periodo natalizio: tutti, borghesi e nobili, vanno a raccogliere vischio e fronde per ornare la casa, fanno battaglie a palle di neve e corse in slittino giù per i declivi innevati, mangiano un sacco di cose buone, coinvolgono anche i contadini del villaggio, i cui bambini mettono in piedi la recita d’obbligo in questi casi, mentre i grandi cantano i canti natalizi e naturalmente (perché la Balogh non si dimentica, come fanno altre scrittrici, dell’aspetto religioso, per la verità all’epoca del tutto naturale) vanno in chiesa alla funzione.
Manco a dirlo, in mezzo a tutto questo bailamme non solo i due protagonisti si innamorano, ma trovano l’amore, al di là dei confini di classe, altre due coppie.
Come sapete, personalmente io non stravedo per le feste e la confusione, ma non so perché nella Balogh tutto ciò mi pare convincente e non vi dico le lacrime di commozione che immancabilmente verso su queste pagine, tutte le volte che rileggo il romanzo!
Naturalmente non è che tutte le famiglie siano così neppure nel rosa. Esemplare in proposito Sposa a Natale. La protagonista, Helena, non è proprio una brava persona e in passato, prigioniera di un matrimonio infelice, ha commesso la grave colpa di fare delle avances al giovane figliastro, cosa di cui si è amaramente pentita. Ma per la Balogh spesso, perfino troppo spesso, non c’è colpa senza possibilità di redenzione. E quindi come in La proposta, ma in modo molto più convincente, si arriva ad una riconciliazione generale. Cose che possono avvenire solo a Natale.


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Dal diario di Jess...

Quando sono tornata a casa stamattina, dopo un lungo e massacrante turno di notte, non mi aspettavo certo di trovare un uomo nudo nel mio letto. E tantomeno pensavo che l'uomo in questione fosse il dottor Adam Carmichael, il mio padrone di casa, il migliore amico di mio fratello, il ragazzo che ho amato segretamente per anni e che non mi ha mai degnata di uno sguardo. Forse, se riuscissi a trattenerlo nel mio letto, questa notte, almeno si ricorderebbe il mio nome. Adam è sempre stato un tipo da una notte e via, ma non c'è niente di male a sognare qualcosa di più. O no?

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L'ostetrica Louise Carter ha una missione: passare il miglior Natale della sua vita! Quello appena trascorso è stato un anno difficile per lei, ma Louise intende riscattarlo baciando il nuovo sexy dottore Antonio Rossi sotto il vischio. Il vero problema sarà riuscire a fermarsi.

Antonio è arrivato a Londra lasciandosi alle spalle un passato che preferisce dimenticare. Quello che non dimentica, però, è che non può fidarsi di nessuno. Nemmeno di quella affascinante dottoressa dai capelli color miele e dallo sguardo malizioso che sembra pendere dalle sue labbra.

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La dottoressa Tara Braxton si è appena rimessa in carreggiata. Gestire una clinica sciistica sulle Rocky Mountains è proprio quello che ci voleva per lasciarsi alle spalle la vecchia vita e un ex fidanzato pericoloso. Tutto sembra andare a gonfie vele fino a quando Tara non assume il dottor Fraser MacKenzie. Con i suoi occhi blu e quello sguardo magnetico, Fraser ha il potere di piegare le sue difese e allo stesso tempo di irritarla come nessun altro. E quando un bacio inaspettato arriva a sciogliere i loro cuori, Tara capisce di desiderare qualcosa di più

Riuscirà Fraser a dimenticare il proprio passato in tempo per regalare a Tara un Natale meraviglioso?


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Jenny: Sleepy Havelock è l'ultimo posto nel quale rimanere bloccati a Natale. Ma quando due adorabili gemelli mi sono venuti addosso con il loro skateboard - seguiti dal loro fantastico e sexy padre, il dottor Roberts - sono stata costretta a rivedere i miei piani. Tuttavia, più a lungo starò con questa incantevole famiglia, più sarà difficile per me andarmene.

Cameron: Jenny è una donna che sta soffrendo e che ha bisogno di riacquistare la fiducia in se stessa, e io posso aiutarla. Quello che non devo dimenticare, però, è che fra poco se ne andrà e che io e i miei figli non siamo pronti ad affrontare un altro abbandono. Vietato innamorarsi, quindi!, ma la dolcezza del suo sguardo e il calore delle sue labbra rendono questo frutto proibito ancora più allettante.




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